Si fa la spesa, si va a lavoro e si torna subito a casa: la vita durante la quarantena a Olbia e in Gallura con la voglia di tornare alla normalità

Come si vive durante la quarantena.

Durante questo periodo di quarantena c’è già chi pensa a quando si tornerà alla normalità. Facendo la spesa, andando a lavoro o restando a casa, come previsto dall’ultimo decreto, il pensiero non può non andare a cosa fare una volta che passerà questo stato di emergenza. Una testimonianza di quanto le piccole cose fossero quasi scontate prima dell’allarme coronavirus e di cui ora si senta più forte il bisogno.

“Quando finirà tutto, la prima cosa che farò sarà passeggiare per le strade, sorridere alla gente e prendere tutti i caffè rinviati”, assicura Federica, 37 anni, di Ozieri. Ma sono anche i gesti d’affetto a mancare. Baci e abbracci che sono stati banditi dalla quotidianità.

Giorgia, 23 anni, studentessa di Olbia, fuori sede, commenta: “Una della prime cose che farò sarà tornare a casa da mio padre a Olbia. Non è facile essere lontani da casa e dalla famiglia in questo periodo. Vorrei poter aiutare di più. Almeno tutta questa esperienza è servita ad insegnarci quanto affetti e amici sono importanti, anche per la persona più introversa e solitaria del mondo”.

Non mancano anche gli studenti, preoccupati per la chiusura della scuola ma che sentono soprattutto la mancanza degli amici. “È la prima cosa che farò ma mi mancano anche le attività sportive, andare a scuola, mi manca la normalità” racconta uno studente.

“A me mancano le cose più semplici. Io vorrei andare al parco, fare una passeggiata in spiaggia ma anche, più semplicemente, fare di nuovo la spesa con la mia compagna visto che adesso in negozio possiamo andare solo uno alla volta”, racconta Davide, 38 anni.

Quello che è certo è che camminare per Olbia e le altre città della Gallura il clima sembra surreale, tra negozi chiusi e pochissime persone a passeggio. In molti sono andati ai supermercati anche oggi. La maggior parte indossava la mascherina protettiva, i più premurosi i guanti. Si esce poco e solo lo stretto necessario, aspettando che questa emergenza passi il più in fretta possibile.

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