Il personal trainer, l’uomo primitivo e i chili di troppo

La grande epidemia di Covid che ha colpito tutto il mondo ha occupato le prime pagine dei giornali per molti mesi ed è ancora fonte di preoccupazione, ma occorre tener presente un altro grande problema che affligge in particolare i Paesi industrializzati: il sovrappeso.

I chili di troppo infatti non solo risultano essere un problema estetico per buona parte di noi, ma insieme all’accumulo di grasso portano con sé una serie di disturbi di salute, alcuni anche di una certa gravità. Su quest’ultimo aspetto le stime sono impietose: per esempio in Europa si contano 56 milioni di persone adulte con diabete, ovvero l’8,5% della popolazione adulta, mentre, sempre in Europa, ogni anno le malattie cardiovascolari sono la causa del decesso di 4,3 milioni di persone.

Abbiamo voluto fare alcune riflessioni con Daniele Anelli, personal trainer professionista di Milano, che ci ha offerto il suo punto di vista su questo importante argomento.

Dai 20 anni in poi, se non ci prendiamo cura seriamente della nostra salute, tendenzialmente siamo portati a vedere l’ago della bilancia segnare numeri sempre più alti e non fermarsi più in questa ascesa.

Se da adolescenti è sufficiente muoversi come ci viene naturale e dedicarci a un po’ sport durante il tempo libero, una volta adulti, a causa dei cambiamenti del corpo e delle numerose abitudini che subentrano, questo può non bastare.

Ci muoviamo poco infatti e cerchiamo di farlo sempre di meno. Ora perfino i più giovani tendono a ridurre il movimento e il gioco fisico. Questo perché non c’è più bisogno di andare in biblioteca per fare una ricerca per la scuola ma basta navigare in internet, c’è l’e-commerce che ci consegna dietro la porta il libro di cui abbiamo bisogno e i videogame limitano molto l’attività fisica che una volta facevamo in cortile, ai giardinetti vicino casa o in oratorio.

A ciò poi si aggiunge la disponibilità praticamente immediata di cibo di ogni tipo. Questo può farci cadere in tentazione, ci fa prendere peso e soprattutto lo manteniamo perché non riusciamo più a smaltire le calorie ingerite.

L’uomo primitivo era in grado di consumare una grandissima parte di ciò che mangiava grazie al fatto che per vivere doveva spostarsi continuamente mentre oggi, avendo ridotto di molto l’attività fisica, siamo portati a immagazzinare grasso.

Significativo è pensare come ad esempio l’invenzione e la diffusione di mezzi come l’ascensore, le scale mobili, il telecomando o il citofono ci abbia limitato tantissimo nello spostarci e nello stimolare la nostra muscolatura che tanto ci aiuta a tenerci in forma.

I nostri sistemi osteoarticolare, muscolare e cardiocircolatorio sono meno efficienti (pensiamo che ogni kg di grasso in eccesso sovraccarica il cuore perché richiede uno sforzo in più per irrorarlo) e Daniele Anelli ci fa notare anche come stiamo perdendo capacità di coordinazione e di equilibrio. Non proprio una cosa da poco.

La soluzione a questo problema esiste e si chiama “movimento”. Ormai i luoghi dove praticarlo sono ovunque: studi di personal training, palestre, box di Crossfit, centri Pilates, al proprio domicilio con il personal trainer o al parco all’aria aperta.

E il tempo si può trovare perché la pratica quotidiana ci dice che non abbiamo bisogno di chissà quale impegno per iniziare a vedere risultati importanti.

Tutto ovviamente dipende dalla nostra condizione di salute e di allenamento, ma due ore a settimana sono sufficienti perché riparta un processo di rigenerazione che non tocchi solo il corpo, ma anche la mente.

La motivazione cresce e l’umore migliora in un circuito virtuoso dove poi sperimentiamo quella dipendenza positiva dal fitness e da tutte le sue varianti.

Una buona attività aerobica unita alla stimolazione muscolare con pesi ed elastici, insieme al lavoro di stretching e mobilità articolare, sono l’inizio di un percorso soddisfacente. Nulla che possa spaventare o intimorire, visto che se fatto con progressione è piacevole e per nulla faticoso.

C’è sempre chi si spaventa di fronte a una nuova esperienza o all’idea di frequentare un ambiente diverso, ma basta davvero poco per superare l’imbarazzo iniziale e spesso trovare persone come noi con cui proseguire il percorso.

I limiti fisici di ognuno vanno rispettati e grazie ad un personal trainer possiamo creare un programma di allenamento che tenga in considerazione le nostre caratteristiche di partenza e soprattutto i nostri obiettivi.

Questi infatti devono sempre essere realistici e non avere eccessive pretese: niente dimagrimenti troppo rapidi associati a regimi alimentari improvvisati e senza supervisione del professionista di riferimento.

Il corpo ha bisogno di tempo per ritornare in forma e non ci sono scorciatoie, nemmeno se ci facciamo seguire da un personal trainer.

Basta solo questo? No, ma ripetiamo che è meglio che niente. Infatti è da preferire avere qualche chilo in più e fare attività fisica piuttosto che essere magri e completamente inattivi.

Le strategie per dimagrire oltre al fitness e l’attività fisica

Il segreto è non fermarsi alla convinzione che basti muoversi di più in palestra per perdere peso. Se infatti, dopo l’allenamento, capita di mangiare cibo in eccesso il processo di dimagrimento si ferma e sarà inevitabile la delusione.

Il fitness ci insegna che è lo stile di vita alla base di tutto e quindi è bene occuparsi anche della corretta alimentazione, della qualità del sonno e dello stress. Il dimagrimento non è perciò raggiungibile agendo a compartimenti stagni (per esempio facendo solo attività aerobica) e ma impegnandoci su più fronti, certamente con l’allenamento ma anche dedicando al riposo le ore necessarie e curando l’alimentazione  (per esempio eliminando il cibo spazzatura e moderando dolci e alcool).

Altrimenti la via verso l’insoddisfazione e la frustrazione è tracciata.

Serve avere una programmazione che preveda la nostra vita in palestra, quella a casa e quella sociale. La scheda di palestra ben compilata con serie e ripetizioni, preparata dal miglior personal trainer, nulla può se c’é un disinteresse  verso gli altri aspetti che abbiamo precedentemente elencato.

Parliamo perciò di strategie parallele nel fitness.

Per capire meglio il concetto torniamo al tema dei nostri antenati. Trascorrevano la giornata in cerca di cibo e acqua, camminavano per cercare un luogo dove poter stare, si creavano un riparo e si mantenevano lontano da belve pericolose. In tempi più vicini a noi, coltivavano la terra e allevavano animali.

Riflettiamo sul livello di impegno che avevano e facciamo un confronto con la nostra vita quotidiana. Ci siamo vicini? Diciamo di no…

Recuperare la giusta attitudine con l’aiuto del fitness e magari di un consulente adatto ci permetterà di aderire meglio ad uno stile di vita più sano che ci faccia vivere al meglio con il nostro corpo e la nostra mente, così da recuperare quel lato “primitivo” che abbiamo perso e che ci chiede di tornare a muoverci e vivere meglio.

Perché alla fine, nonostante l’apparenza, siamo ancora in buona parte sempre gli stessi uomini, oggi come allora.

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