Dal rischio idrogeologico al problema del lavoro, i programmi dei candidati Nizzi e Navone a confronto

I programmi dei candidati sindaco di Olbia Nizzi e Navone.

A due settimane dal voto per il rinnovo del primo cittadino e del Consiglio comunale di Olbia abbiamo messo a confronto alcuni punti dei programmi elettorali dei due candidati sindaci Settimo Nizzi ed Augusto Navone. Vediamoli insieme.

Rischio idrogeologico.

Il rischio idrogeologico rappresenta un punto fondamentale per entrambi i candidati, in virtù di quanto accaduto ad Olbia a novembre 2013 e ciò che potrebbe accadere in futuro, senza la messa in sicurezza della città.

Nizzi: pone il piano di mitigazione come vero fulcro per la messa in sicurezza della città. A settembre 2016, il Consiglio comunale deliberò in favore della redazione di un piano alternativo al cosiddetto Piano Mancini, realizzato dalla società Technital. Successivamente il 12 febbraio del 2018, approva un’ulteriore delibera che si trova attualmente al vaglio dell’Ardis e della Regione Sardegna. Nel piano si prevede la realizzazione di un canale scolmatore con presa sul rio Abbafritta e trasporto sino al Padrongianus, che consentirebbe, secondo questo progetto, al rio Seligheddu di non esondare nel quartiere di Isticadeddu, con il conseguente interessamento del rio Gadduresu.

In questo modo sarebbe garantito il passaggio di 180/200 metri cubi di acqua al secondo, portata sopportabile dal sistema idrico cittadino. Oltre al canale scolmatore, nel progetto ci sono dieci opere di presa, senza la creazione di nessuna vasca di laminazione. La tempistica di realizzazione dell’opera è di tre anni, dopo la presentazione del progetto, l’approvazione e l’inizio dei lavori a seguito del via libera da parte del commissario di governo. Per questi passaggi burocratici i tempi previsti sono di sei mesi.

I lavori di realizzazione dell’opera verranno fatti fuori città. Dopo questo scolmatore, si procederà a quello del rio Abbafritta e simultaneamente ad una variante del PAI. I lavori saranno realizzati utilizzando i 150 milioni di fondi europei messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente, che sono ancora a disposizione della città e non sono andati persi come scritto nel programma di Nizzi, ai quali si aggiungeranno successivamente altri 30 milioni di euro per la realizzazione di 22 ponti ed alcune sponde per adeguarle alle norme ministeriali.

Navone: il suo programma parte proprio dal fatto che i 150 milioni derivanti dai finanziamenti europei, hanno scadenza il 31 dicembre 2022. Per affrontare il problema del rischio idrogeologico, occorre realizzare bacini di espansione temporanei fuori città, tramite una variante progettuale in corso d’opera. Secondo Navone il piano Technital è in forte ritardo ed il completamento dei lavori è calcolato nei prossimi dieci anni. Propone di delegare un tecnico che si occupi di monitorare la realizzazione del piano e permettere al valore degli immobili che si trovano nelle aree alluvionate nel 2013, di tornare a salire dopo aver subito negli ultimi anni un decremento del 50%.

Videosorveglianza e sicurezza.

Nizzi: stanno per partire i lavori sul primo lotto per realizzare la centrale operativa per il sistema di videosorveglianza, con un finanziamento di 200 mila euro.

Navone: propone un sistema di videosorveglianza che prevenga violenze, scippi e risse e garantisca l’incolumità degli olbiesi e dei turisti.

Protezione civile.

Nizzi: l’obiettivo è quello di dare ad Olbia una nuova sede per la polizia locale e la Protezione civile. Con il progetto G.I.A.N.O. realizzato con la collaborazione di quest’ultima, precisamente la Protezione civile San Pantaleo, sono stati posizionati quaranta monitor nelle scuole e negli edifici pubblici, allo scopo di controllare e preallarmare la città sui livelli idrici dei corsi d’acqua.

Navone: propone un rafforzamento della Protezione civile, sia nei mezzi che nelle dotazioni e nelle risorse umane, affinché possa essere funzionante al meglio. Serve un piano di emergenza e simulazioni periodiche, cosa che attualmente non avvengono, ma soprattutto un raccordo tra la Protezione civile e le altre associazioni.

Opere incongrue.

Nizzi: propone di ricostruire l’attraversamento stradale del ponte Isticadeddu, sulla statale 127. Il costo dell’intervento è 1.600.000 euro. E di demolire la rampa tra via dell’Unità d’Italia e lo stadio Bruno Nespoli, per un costo di 900.000 euro. Tra le opere in corso di realizzazione c’è il nuovo ponte e la rotatoria in via Figoni e via Veronese e la demolizione del ponte in via Galvani per un costo totale di 1.600.000 ed i lavori di rifacimento del ponte sul rio San Nicola in via Petta per un costo di 900.000 euro. In fase di progettazione, per un costo di 450.000 euro, la demolizione e ricostruzione del ponte sul canale tombato in via Vittorio Veneto.

Navone: chiede di eliminare da subito le opere incongrue per garantire l’immediato deflusso delle acque e adeguamento dei canali attraverso l’eliminazione delle strozzature. Questi interventi porteranno in tempi brevi all’eliminazione di molte aree della città attualmente classificate hi4, ovvero a rischio idrogeologico. Il croniprogramma prevede la realizzazione di un‘opera di deviazione delle acque che porterà all’eliminazione dei bacini di espansione temporanei ed il ripristino della funzione di deflusso delle acque di tutto il sistema idrografico.

Lavoro.

Nizzi: parla di cultura d’impresa, inclusione sociale attiva, realizzabili attraverso prodotti sociali guidati dagli utenti, progetti di autoimprenditorialità, aiuti alle piccole e medie imprese e dall’occupazione. Prevista anche l’attivazione di percorsi inclusivi, monitoraggio dei risultati raggiunti e animazione territoriale.

Navone: propone l’attuazione di un tavolo permanente di consultazione e controllo con tutte le associazioni datoriali e sindacali. Ci sarà un occhio di riguardo alla digitalizzazione delle imprese, meno burocrazia e più formazione. La scomparsa dei vincoli hi4, consentirà l’apertura di nuovi cantieri e la rigenerazione del patrimonio edilizio.

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