I genitori degli studenti del liceo musicale di Olbia sono sul piede di guerra

I problemi del liceo musicale di Olbia.

Nuovo anno scolastico, vecchie problematiche verrebbe da scrivere in merito agli studenti del liceo musicale Fabrizio De Andrè di Olbia, che già dall’anno scolastico 2020/21, aveva evidenziato una serie di criticità, in primis la mancanza di aule per il normale svolgimento dell’attività curriculare, fatta in questo caso anche di lezioni individuali.

“Quando il 28 settembre 2020 andammo all’inaugurazione della sede a Cala Saccaia – dice Domitilla Parodi, rappresentante dei genitori dell’istituto e madre di una studentessa che a settembre frequenterà la classe terza dell’istituto – abbiamo immediatamente manifestato il nostro disagio, perché ci rendemmo subito conto che quella struttura non era adatta alle esigenze dei nostri alunni, in quanto troppo piccola. Ci venne assicurato che avrebbero ampliato la scuola, dandoci l’altro piano dell’edificio attualmente utilizzato. Ma questa promessa non è mai stata mantenuta”.

La competenza sul plesso è della Provincia di Sassari. “Di comune accordo con la dirigente reggente dell’istituto Gavina Cappai abbiamo provato a rivolgerci dallo scorso anno scolastico anche al Comune di Olbia – aggiunge la Parodi -. Il nostro liceo dovrebbe rappresentare un’eccellenza per il territorio, dal momento che attualmente in tutta la provincia ce n’è solo un altro nella città di Sassari. E non è assolutamente fattibile che nell’anno scolastico 2021/22, quando avremo ben cinque classi, dalla prima alla quinta, per un totale di oltre cento studenti, ci debbano relegare in cinque classi, quando ce ne servirebbero almeno quindici“.

E’ un dato di fatto che cinque classi per un totale oltre cento studenti appaiono inadeguate, se si considera che nel momento in cui questi devono suonare lo strumento o fare canto corale, la distanza tra loro a seguito delle norme anti-covid, deve essere di almeno un metro e mezzo. Anche in virtù di questo, il liceo De Andrè è stato tra quelli che ha dovuto maggiormente ricorrere alla Dad nell’anno scolastico 2020/21, il che ovviamente non può rappresentare per un alunno, un metodo valido per l’apprendimento di uno strumento. Nel plesso di Cala Saccaia, manca anche uno spazio nel quale si possa fare la ricreazione, che può essere una palestra o un cortile. Alcune finestre sono rotte ed è impossibile aprirle per il ricambio dell’aria e sia i genitori che gli studenti, concordano sul fatto che lo spostamento tra il plesso di Cala Saccaia e la sede del liceo artistico in via Modena, con il quale lo scorso anno gli studenti erano accorpati, appare problematico sia per la distanza tra i due plessi, sia per i tempi del trasporto pubblico, sia per l’impossibilità di spostare gli strumenti e i differenti orari delle lezioni individuali.

“Quello che chiediamo ora – aggiunge la rappresentante – è che ci venga assegnato un plesso funzionale allo svolgimento delle lezioni. Noi genitori abbiamo individuato insieme ai dirigenti, la sede dei Salesiani che si trova a Poltu Quadu, per le caratteristiche dell’edificio e per la vicinanza con la sede del liceo artistico in via Modena. Se questa soluzione da noi proposta non può essere accolta, chiediamo che la scuola di Cala Saccaia venga immediatamente ampliata o che venga assegnata ai nostri studenti una qualsiasi altra sede che sia dotata di almeno quindici classi”.

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