Al Mater Olbia il primo intervento per aneurisma cerebrale senza l’uso dei bisturi

L’intervento eseguito al Mater Olbia.

Al Mater Olbia il primo intervento per il trattamento di un aneurisma cerebrale per via endovascolare. L’operazione è stata eseguita nelle scorse settimane, attraverso una complessa metodica angiografica, che consente di intervenire con grande efficacia sulla patologia senza ricorrere ad un intervento chirurgico.

L’importante risultato è stato eseguito durante il trattamento di una donna sarda di 60 anni, alla quale durante una risonanza per altri motivi, era stata riscontrata all’encefalo la presenza di un aneurisma cerebrale, ovvero di una sacca di sangue del diametro di meno di un centimetro che però avrebbe potuto rompersi causando una emorragia cerebrale.

L’intervento è durato circa un’ora ed ha visto l’inserimento, tramite l’arteria femorale e lungo i vasi sanguigni fino alla carotide, di un particolare catetere che ha consentito di deviare il flusso sanguigno e di evitare la rottura dell’aneurisma.

“Si tratta di una tecnica molto complessa, – lo dichiara il dottor Pierluigi Maria Rinaldi, direttore del Servizio di Radiologia del Mater Olbia Hospital – che permette di intervenire sul paziente prima che l’aneurisma si sia rotto”. Il difficile intervento è stato eseguito da 2 medici dell’ospedale, il dott. Francesco Rosella e il dott. Davide Coppolino, entrambi specializzati in Radiologia Interventistica. Presente in sala operatoria anche il dott. Simone Comelli, direttore della Struttura Complessa di Neuroradiologia e Interventistica Vascolare del Brotzu di Cagliari.

L’aneurisma cerebrale colpisce il 2-3% per anno della popolazione italiana, un’incidenza fortunatamente bassa, tuttavia, purtroppo, spesso con esito mortale se non si interviene per tempo. Non tutti gli aneurismi cerebrali sono suscettibili di trattamento endovascolare, alcuni casi infatti necessitano di un intervento chirurgico. Il Mater Olbia, grazie alla stretta sinergia tra l’Unità Operativa di Radiologia Interventistica e quella di Neurochirurgia, è in grado di trattare questa patologia sia con tecniche endovascolari che chirurgiche.

“Al giorno d’oggi, nei centri neurochirurgici ad alto flusso la percentuale di aneurismi trattati per via endovascolare sono l’80%, ma rimane un 20% dei casi che necessita di trattamento chirurgico. – afferma il dottor Giovanni Sabatino, direttore del Reparto di Neurochirurgia del Mater Olbia Hospital – Per la definizione della strada da intraprendere è mandatorio il gruppo multidisciplinare, formato da neurochirurghi e radiologi interventisti, che discute ogni singolo caso e decide quale sia il trattamento più idoneo”.

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