Il sughero rubato dalla chiesa di Tempio: “bugie e malintesi”

Il caso del sughero “rubato” a Tempio.

Il sughero del terreno della chiesa campestre di Santa Lucia a Tempio non è stato rubato. Questa è la versione dell’ufficio dei Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Tempio-Ampurias, che smentisce quanto è accaduto nei giorni scorsi.

Nei giorni scorsi era scoppiata la polemica, con in più delle accuse di aver danneggiato le piante, che potrebbero costare anche una sanzione all’azienda che ha eseguito i lavori. Alla base ci sarebbe un malinteso e delle guerre tra concorrenti che si occupano di estrarre e acquistare il sughero. “I due ettari di sughere appartengono alla parrocchia campestre – dichiarano -. Nel mese di aprile veniamo contattati dal titolare di un’impresa agricola, dove viene stipulato un contratto attraverso l’ufficio dei Beni Culturali della Diocesi. Il parroco della chiesetta nel frattempo viene contattato dall’altra azienda, intorno al mese di maggio, non conoscendo bene come funziona, hanno stipulato solo un accordo, ma non è un contratto”.

Dopo l’estrazione, nei giorni scorsi, la titolare viene avvisata da alcune persone dei lavori già svolti nelle sughere. Le due imprese agricole si affrontano e la polemica prosegue sui social. “Noi ci siamo scusati e abbiamo proposto di restituire interamente la somma all’azienda della signora – fanno sapere -, ma loro hanno insistito per lasciarcela come donazione per la manutenzione della chiesetta. Noi il ricavato dalle sughere spesso, infatti, lo impieghiamo per eseguire i lavori di restauro, che partiranno a breve entro quest’anno”.

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