I sindaci contro la legge sulla lingua sarda: “Riconoscere l’identità del gallurese”

La Gallura dice no alla legge sulla lingua sarda.

Ieri ad Arzachena si è svolto un consiglio comunale molto presenziato, in quanto sono state invitate tutte le amministrazioni comunali galluresi e gli onorevoli del consiglio regionale Pier Franco Zanchetta, Giuseppe Fasolino e Giuseppe Meloni. Assente era la minoranza consiliare. Un consiglio comunale molto partecipato poichè si è parlato della tutela del Gallurese come simbolo identitario della nostra cultura, in riferimento all’approvazione della legge sulla disciplina organica della lingua sarda e delle altre lingue parlate nell’isola.

Tutti insieme dicono “no alla legge regionale” perchè offende dignità della storia della Gallura e del gallurese. “E’ una legge nata male in commissione. Noi dobbiamo esercitare ciò che conosciamo e che viviamo: il Gallurese” afferma il consigliere regionale Meloni.

“E’ una legge che va contro la democrazia linguistica- afferma a gran voce il sindaco di Arzachena Ragnedda- così vengono cancellati i valori identitari e sociali di intere comunità”.  Un testo di legge contestato, da tutti i Comuni della Gallura, e che differenzia lingue di serie A e di serie B.

“Non accettiamo che la lingua sarda coincida solo con il campidanese e il logudorese, senza tenere conto delle altre realtà linguistiche” commenta il capogruppo di maggioranza Mario Russu.

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