Percepiscono reddito di cittadinanza senza averne diritto: scoperti 7 furbetti

Lavoratori in nero, dipendenti e anche un datore.

Prosegue, in linea di continuità con quanto fatto registrare lo scorso anno, l’attività della guardia di finanza del comando provinciale di Cagliari mirata alla verifica, in capo ai soggetti beneficiari, delle condizioni legittimanti la fruizione del reddito di cittadinanza.

Tale misura di welfare, come noto, spetta in presenza di concomitanti circostanze, autocertificate dal richiedente e volte a dimostrare non solo la propria condizione di difficoltà, ma anche quella dei componenti il nucleo familiare.

La base di partenza per i controlli in materia di reddito di cittadinanza è stato lo sviluppo delle diverse informazioni acquisite quotidianamente a seguito sia dell’attività di controllo del territorio che delle risultanze delle diverse attività di servizio: un matching che porta ad indicizzare i diversi soggetti attenzionati secondo diversificati criteri di pericolosità fiscale.

La metodologia operativa adottata nei controlli effettuati nel campo dell’erogazione di questa pubblica provvidenza si sostanzia nel confronto tra le autodichiarazioni prodotte dai richiedenti con le informazioni emergenti dall’analisi degli stati di famiglia, in cui trova indicazione la reale composizione del nucleo familiare.

Gli esiti dei controlli delle ultime settimane hanno condotto alla rilevazione di 7 circostanze in cui il reddito di cittadinanza era stato ottenuto in maniera irregolare, senza quindi disporre dei requisiti necessari. Diverse, ed in certi casi particolari, le diverse tipologie riscontrate.

Durante un controllo presso un’attività commerciale, finalizzato, tra gli altri scopi, al controllo della regolare osservanza degli obblighi di natura giuslavoristica, un soggetto è stato trovato privo della regolare contrattualizzazione e pertanto impiegato in nero. I successivi approfondimenti hanno evidenziato che lo stesso era inserito in un nucleo familiare percettore del reddito di cittadinanza e che, in ragione di tale constatazione, ne perdeva il diritto: è stata quindi formalizzata una segnalazione all’Inps ai fini della revoca della misura assistenziale e del recupero della somma indebitamente percepita, pari a 8.620 euro.

Ma nell’ambito dello stesso controllo, anche il datore di lavoro, risultato peraltro evasore totale, è risultato illegittimamente destinatario del reddito di cittadinanza, in quanto, nonostante l’attività effettivamente svolta, aveva richiesto la pubblica provvidenza evidenziando la non produzione di alcun reddito: per lui, oltre alla segnalazione all’Inps per la revoca del beneficio e la restituzione dei 400 euro indebitamente percepiti, è scattata anche la segnalazione all’autorità giudiziaria.

In un ulteriore caso, un soggetto, in ragione del suo stato detentivo cominciato nel mese di dicembre dello scorso anno, ha fatto venir meno le circostanze di sussistenza dei requisiti di concessione del beneficio per il nucleo familiare di appartenenza, con conseguente revoca della misura e obbligo di restituzione di 10.475 euro.

Denuncia alla Autorità Giudiziaria e segnalazione all’Inps per la revoca del reddito di cittadinanza e restituzione di quanto indebitamente percepito anche per altri 4 soggetti.

In tutti i casi verificati, i Finanzieri si sono trovati di fronte a lavoratori regolarmente assunti, totalmente in regola dal punto di visto retributivo ed assistenziale, ma che, nelle rispettive dichiarazioni volte ad ottenere il reddito di cittadinanza, avevano omesso di farlo presente, risultando quindi disoccupati e con un indice di situazione economica equivalente artatamente rientrante nei limiti per la concessione del beneficio: una somma complessiva di 14.503 euro.

Il contrasto a chi percepisce indebitamente forme di pubblica provvidenza richiede un’azione di servizio interdisciplinare, volta a valorizzare le capacità operative delle varie componenti d’intervento della Guardia di finanza, non soltanto nell’ambito del comparto della tutela delle uscite, ma anche in quello della tutela delle entrate e nel contesto dell’azione di controllo economico del territorio.

Lo scopo è tutelare la fiducia che i cittadini onesti devono poter nutrire nella corretta destinazione delle ingenti risorse che il Paese, non senza sacrifici, destina agli aiuti economici e ai servizi sociali riservati a chi si trovi in una reale condizione economica e sociale di svantaggio.

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