Via le panchine da Corso Vittorio Veneto: pareri diversi sulla mossa anti-degrado

I commercianti dopo la rimozione delle panchine in Corso Vittorio Veneto

di Giovanna Tamponi

Non è uniforme l’opinione dei commercianti dopo la rimozione delle panchine in legno e metallo di Corso Vittorio Veneto. L’intervento è scattato nei pressi del passaggio a livello angolo via Mameli. Il marciapiede è pulito, non ci sono più ubriachi a stazionare sulle panchine e le persone non hanno più paura di percorrere quel tratto pedonale. Ma per qualcuno quelle oasi all’ombra erano preziose.

Tutto ciò è dovuto all’iniziativa di alcuni commercianti aventi la propria attività nella “piazzetta” di fronte alle panchine. Essi avevano raccolto diverse firme per richiedere all’amministrazione di Olbia un intervento volto a far cessare la grave situazione di degrado che si era creata in quell’area. Il motivo era quello di impedire lo stazionamento di persone che, con i loro atteggiamenti, infastidivano i passanti rendendo pericoloso e per nulla decoroso l’intero marciapiedi.

I motivi della petizione

Le sei panchine, particolarmente gradite e frequentate grazie alla posizione che rimane ombreggiata durante le ore più calde della giornata, lungi dallo scopo per le quali erano state previste, erano divenute il luogo di permanenza stabile di persone ubriache, nullafacenti e balordi. Questi le utilizzavano persino per smaltire i postumi di un’ubriacatura. Ma, cosa ancora peggiore, pare che quelle sei panchine fossero note alla gente della zona per essere diventate negli anni il punto di ritrovo fisso dei pusher locali che gestiscono lo spaccio di droga.

Quella porzione di strada era divenuta poco sicura, tanto che le forze dell’ordine operavano spesso pattugliamenti per tentare di contenere i comportamenti antisociali in cui sfociavano i frequentatori. Questi, dopo aver acquistato nei vicini negozi e bar bevande alcooliche, occupavano i posti delle panchine per rimanere a bivaccare l’intera giornata, impedendo ai viaggiatori fruitori della fermata dell’autobus, a persone anziane e a chiunque ne avesse necessità, di utilizzare le panchine.

Le opinioni dei residenti

“Siamo veramente soddisfatti di come vanno le cose. Prima assistevamo a scene assurde, nessuno poteva utilizzare quelle panchine, erano sempre occupate. Inoltre tutto attorno era sempre pieno di rifiuti, lattine e bottiglie, insomma uno spettacolo penoso e indecoroso per la città”.

Non tutti però sono concordi con questa drastica decisione. ‘Eliminare le panchine per risolvere i problemi di spaccio e di ordine pubblico non è la soluzione, perché queste scelte creano disagio verso i cittadini che delle panchine avrebbero avuto davvero bisogno” sostiene un residente.

Un commerciante sostiene che rimuovere le panchine è stata per l’amministrazione la scelta più facile, anche se complessivamente condivisibile. Il problema è che con l’arrivo del grande caldo estivo, l’unico posto a sedere all’ombra rimasto è la panca della pensilina alla fermata dell’autobus, della quale potranno usufruire solo due o tre persone per volta. Si auspica che l’amministrazione comunale prenda a cuore il problema e crei una soluzione alternativa per proteggere dal caldo i viaggiatori che devono attendere proprio in quell’area i mezzi di trasporto per le spiagge e verso altre località.

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