Provincia del Nordest, riprende la battaglia in Regione

Presentata la propota di legge in Regione.

La battaglia riprende. Ieri i consiglieri regionali Giuseppe Meloni del Pd e Giovanni Satta del Psd’Az hanno protocollato nuovamente in Consiglio regionale la proposta di legge per il “Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”.

Un’ulteriore dimostrazione, come era avvenuto nella scorsa legislatura, che la battaglia per il ritorno della Provincia non ha colori. E, dato ancora più significativo, è che a presentare la proposta siano stati i due consiglieri sardi presenti anche durante il mandato del governatore Francesco Pigliaru. Gli stessi che videro sfumare il sogno dell’approvazione al foto-finish.

“La presente proposta di legge, che prevede l’istituzione della nuova Provincia del Nord Est Sardegna – si legge nel documento -, trova solide motivazioni non solo in fattori territoriali, ma anche in esigenze Economico-imprenditoriali e politico-culturali. È noto infatti che il territorio della istituenda nuova Provincia del Nord Est Sardegna, oltre ad essere ricco di risorse in diversi comparti quali il settore agricolo, il caseario, il lapideo, il sughericolo, il vitivinicolo, vanta una naturale vocazione nel campo ambientale, turistico e dell’accoglienza. Questo, in primis, mediante il marchio “Costa Smeralda” che rappresenta concretamente un brand di qualità esportato a livello mondiale, per continuare con il Monte Limbara (ossia la seconda vetta della Sardegna), il territorio del Monte Acuto, e non ultimo, l’Arcipelago di La Maddalena. E non è un caso se anche l’Osservatorio nautico nazionale colloca il territorio gallurese al primo posto in Italia nel settore del diportismo nautico”.

I consiglieri ricordano che “gli indicatori economico-sociali premiano la istituenda Provincia come una tra le più competitive in termini di ritmi di sviluppo, di crescita e di iniziative imprenditoriali capaci di creare occupazione”.

La mancanza “a livello istituzionale di una propria autonomia non può che comportare un freno, e un danno, per l’imprenditoria del territorio, atteso che le difficoltà di operare a livello amministrativo con uffici o apparati istituzionali decentrati, e per questo lontani dalla realtà territoriale, comportano una perdita di competitività che può scoraggiare sia l’iniziativa locale che quella esterna e compromettere quel ruolo di programmazione che lo stesso territorio, indipendentemente dalla connotazione formale, è chiamato a svolgere sia in ambito socio-economico che politico-territoriale”.

L’istituzione della nuova Provincia “è, dunque, una necessità che, partendo dal territorio della Gallura e del Monte Acuto, interessa tutti quei Comuni legati allo sviluppo ed al rilancio dell’imprenditoria che vi ruotano intorno. Una Provincia che ha già tutte le più importanti peculiarità e caratteristiche strutturali necessarie a ricomprenderla ed individuarla come realtà a sé stante e non già come un territorio che deve ancora acquisire una fisionomia da renderla tale in un prossimo futuro”.

“La Provincia, pertanto – dicono i due onorevoli -, esiste già nella realtà, ma occorre darle una nuova veste formale. Da ultimo, va sottolineato che tale proposta di legge, sulla quale si sono già espresse favorevolmente le amministrazioni comunali interessate, risulta complementare ad un macro progetto di sviluppo già in itinere e rappresenta una legittima pretesa da parte di un territorio che vuole riprendersi la propria dignità”.

Meloni e Satta evidenziano “che la presente proposta di legge rispecchia quella già pervenuta all’Aula nella scorsa legislatura, sebbene poi non esitata. Infatti, non essendo venuto meno alcuno dei presupposti, permane la necessità e l’urgenza della sua approvazione”.

Ricordano, infine, che “l’attuazione della legge, non prevede immediati oneri o costi a carico del bilancio regionale posto che, sia la struttura operativa che i locali per gli uffici restano quelli attualmente utilizzati per i servizi della Zona Omogenea Olbia Tempio”. Insomma, la battaglia è appena rincominciata e c’è da sperare che sia meno difficile della volta precedente.

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