Reperti di navi romane abbandonate sotto la pioggia a Olbia, aperta un’inchiesta

Le navi romane conservate al Museo di Olbia

Le navi abbandonate a Olbia.

Sono stati effettuati controlli in via Amba Alagi, nell’area dell’ex Artiglieria, per esaminare lo stato di conservazione dei reperti delle navi, alcune risalenti all’epoca romana e altre al periodo medievale, rinvenuti a Olbia tra il 1999 e il 2001 durante i lavori per la costruzione del tunnel lungo il lungomare. L’indagine è stata avviata dalla procura di Tempio Pausiana e affidata ai carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Cagliari per comprendere il motivo per cui questi reperti archeologici preziosi sono stati lasciati incustoditi.

L’origine dell’indagine risale a un’inchiesta giornalistica condotta dal quotidiano La Nuova Sardegna, che ha denunciato lo stato di abbandono dei resti delle navi. Da gennaio, l’appalto con la cooperativa responsabile della loro custodia e manutenzione è cessato, mettendo così a rischio il deterioramento e la perdita totale dei reperti lasciati esposti alle intemperie. Solo una parte di questi reperti è stata collocata nel museo cittadino nell’isola Peddone, dove gli scafi di tre imbarcazioni sono conservati in condizioni controllate per preservarli.

Il sindaco Settimo Nizzi ha già provveduto a pulire l’area e a mettere in sicurezza il perimetro, consentendo ai carabinieri di iniziare i loro controlli. Attualmente, l’indagine della procura è in corso senza ipotesi di reato o indagati. L’obiettivo attuale è valutare lo stato dei reperti archeologici abbandonati e individuare i responsabili della loro custodia, dato che i reperti si trovano all’aperto da diversi anni, in condizioni precarie e senza alcuna sorveglianza.

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