Che cosa sta succedendo davvero alle cozze di Olbia?

Dalla moria di questa estate al mare inquinato.

E’ ancora bloccata la raccolta e la vendita delle cozze nel Golfo di Olbia. Un danno economico oltre che d’immagine per il mercato locale. Ora la raccolta è boccata in un’area è più vasta. Ennesimo duro colpo per il Consorzio dei mitilicoltori di Olbia. Un primo allarme era stato lanciato dal Consorzio dei mitilicoltori di Olbia per la moria di cozze, che aveva colpito gli allevamenti del golfo a causa dell’innalzamento della temperatura dell’acqua marina durate l’estate. Un danno di milioni di euro. Ora altro blocco del settore.

“Le nostre cozze non sono inquinate, è il mare inquinato – afferma Monaco presidente del Consorzio dei mitilicoltori di Olbia- Le cozze sono dei filtratori e se l’acqua è inquinata loro assorbono l’inquinamento. Infatti lo stato di salute del Golfo si vede dalle cozze“.

E continua: “Le abbondanti piogge hanno creato probabilmente l’inquinamento del mare, in più è avvenuto un blocco dei depuratori di tutta l’alta Gallura, segnalato anche da Abbanoa, che ha determinato un prodotto non conforme alla raccolta e alla vendita. Un danno grandissimo, siamo 15 giorni bloccati“.

Le ultimi analisi effettuate dal dipartimento di prevenzione servizio igiene allevamenti hanno riscontrato, infatti, la presenza del batterio escherichia coli nelle acque di Cala Saccaia, Isola del cacallo, foci del Padrongianus e Seno Cocciani dove vengono allevati quintali di cozze. Per questo il Comune ha emesso un’ordinanza di divieto di raccolta delle cozze.

“La Asl di Olbia effettuerà i nuovi controlli a campione domani e il controllo durerà sino a venerdì. Siccome il mare si è ripulito sicuramente già da sabato verrà sbloccato il tutto. E intanto i giorni per i produttori passano e il danno cresce“, conclude Monaco, presidente del Consorzio dei mitilicoltori di Olbia.

 

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