Il Comune riprende la Valle della Luna: sfrattati gli hippie da Santa Teresa

Credit: Con quel che ho (fb)

L’ordinanza della sindaca di Santa Teresa contro gli hippie della Valle della Luna.

Gli ultimi hippie nella Valle della Luna, nel comune di Santa Teresa di Gallura, sono stati costretti a sgomberare l’area a causa di occupazioni abusive. Il divieto di campeggiare nella zona è stato applicato attraverso un’ordinanza del sindaco.

Queste comunità hippie erano presenti nella valle dagli anni ’60 e avevano dato il nome al luogo, ma nel tempo erano diventate un’attrazione turistica e avevano causato problemi ambientali, tra cui rifiuti, degrado e consumo di droghe. Fino ad allora erano tollerati dalle amministrazioni comunali, ma ora il Comune ha deciso di sfrattarli.

Circa trenta persone sono state allontanate dalla valle e multate per campeggio abusivo. Il comune di Santa Teresa sta lavorando per rimuovere i manufatti e ripristinare le condizioni originali dell’area. Lo sgombero è stato condotto in modo pacifico, sebbene alcuni campeggiatori abbiano danneggiato le ruote di un’auto della polizia durante l’operazione di sgombero. L’intervento è stato effettuato dalla polizia locale con il supporto della polizia di Stato, dei carabinieri e dei forestali.

L’ordinanza della sindaca Nadia Matta.

La sindaca di Santa Teresa di Gallura, Nadia Matta, aveva firmato un’ordinanza che dispone lo sgombero dell’area della Valle della Luna, dai campeggiatori abusivi. Il provvedimento risale al 4 settembre scorso e ha posto fine alla presenza degli hippy nell’area della spiaggia.

Quella della Gallura era una delle poche comunità dei “figli dei fiori” nel mondo. L’ordinanza recita che la loro presenza nell’area naturalistica “Cala Grande”, con grotte naturali, manufatti abusivi (diverse capanne in legno e lamiera), ”feriscono il paesaggio naturale del luogo”. Inoltre, si legge che ”gli occupanti, come emerge da svariate segnalazioni, pongono in essere frequenti condotte atte ad impedire, con atteggiamenti minacciosi e/o intimidatori, così come tramite la presenza di cani non sottoposti a custodia, la libera fruibilità del luogo da parte dei cittadini residenti e/o visitatori occasionali e della popolazione fluttuante che, in particolare durante la stagione turistica, intenderebbe godere di tale località”.

Inoltre, sono stati riscontrati rifiuti di ogni tipo, ”sia localizzati che disseminati all’interno della vegetazione (rifiuti di carattere alimentare, ma anche vetro determinato dal consumo di alcolici, plastica, metalli e legname)”. Il Comune, inoltre, parla di un rischio incendio ”vengono cucinati cibi sia all’interno dei rifugi, sia all’esterno con fuochi delimitati da pietrame, determinando l’eventualità che possano propagarsi
incendi, in un’area non raggiungibile da mezzi terrestri, ma solo eventualmente da mezzi aerei), il che determina nel contesto ambientale e paesaggistico un elevato rischio che possa essere compromesso l’ecosistema naturale dei luoghi
”.

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