Caos sanità, scoppia la polemica a La Maddalena in seguito alle parole dell’assessore regionale Nieddu

ospedale la maddalena

La polemica sul caos sanità a La Maddalena.

In una recente intervista l’assessore regionale alla sanità Nieddu ha rilasciato delle dichiarazioni che hanno sollevato uno sciame di polemiche in merito alla sanità sarda. “Non si poteva pensare che in soli tre anni di amministrazione potessimo rimediare a trent’anni di sfascio causato dalla mancata programmazione e dalle scarse risorse impiegate”. E proprio la programmazione sembra essere il pomo della discordia tra amministrazioni locali e assessorato.

Stizzita la risposta dei 4 consiglieri comunali di La Maddalena, Rosanna Giudice, Annalisa Gulino, Manila Salvati e Alberto Mureddu, che in una nota congiunta hanno risposto all’assessore: “Rileggendo le dichiarazioni del 30 maggio del presidente Solinas e dell’assessore alla sanità Nieddu, riguardo i percorsi per la prevenzione dei tumori alla mammella e all’imminente arrivo dei mammografi in vari ospedali della Sardegna, tra cui La Maddalena, su cui la regione si starebbe impegnando, non troviamo riscontro concreto.

Non possiamo manifestare la stessa soddisfazione dell’assessore regionale della sanità, Mario Nieddu – affermano i consiglieri -, che il 30 maggio scorso aveva affermato: “L’abbattimento delle liste d’attesa e la decisa ripresa degli screening oncologici sono, oggi più che mai, una priorità”.

Altri due temi scottanti: le lista d’attesa e le prenotazioni: “Il tumore alla mammella – lamentano i consiglieri maddalenini -, rappresenta il 31% delle neoplasie femminili. A tutt’oggi, dobbiamo constatare l’ormai cronica persistenza della difficoltà a fare prevenzione e dei disservizi e, conseguentemente, vedere negata la possibilità di un’azione preventiva e precoce contro il tumore alla mammella. L’abbattimento delle liste d’attesa per lo screaning è inesistente, prenotare una mammografia a La Maddalena, destinataria – secondo le dichiarazioni di Nieddu – di uno dei nuovi mammografi, non è possibile. Stessa situazione a Olbia e Tempio, dove, chiamando il CUP, non viene data la possibilità, neanche nell’immediato futuro, di prenotare negli ospedali pubblici di Giovanni Paolo II e Dettori. Unica possibilità l’ospedale Mater, dove comunque risulta difficile riuscire a prenotare attraverso il CUP dedicato. Unica speranza rimangono gli ospedali di Sassari, Nuoro e del resto della Sardegna dove, però, chiamando a maggio, il primo appuntamento utile risulta ad ottobre”.

Poi l’affondo: “La distanza tra il diritto alla salute e noi maddalenini si sta facendo sempre più ampia, ben oltre lo stretto tratto di mare che ci separa dalla terra ferma”.

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