Francesco Comiti, la stella del calcio maddalenino

Pensieri in libertà dell’ex centrocampista Comiti.

Francesco “Checco” Comiti è uno dei più preziosi prodotti del calcio maddalenino.Il calcio è stata una splendida parentesi della mia vita. Una inestimabile fabbrica di esperienze e rapporti umani”. A 10 anni ha già il biancoceleste dell’Ilva appiccicato addosso. “Mi allenava Franco Viviani, il mio professore di applicazioni tecniche alle Medie”. Una passione coltivata nel campetto tra le case del quartiere Moneta. Con due regole ferree. “Al mattino la partita finiva quando la prima mamma chiamava uno di noi per il pranzo. Alla sera con la sirena dell’ arsenale“. Un amore viscerale. “Sul muro di una scuola c’era scritto: “L’Ilva è di chi la ama”. Giocatori e tecnici passano. L’Ilva resta. E’il valore aggiunto dell’isola”.

L’essere maddalenino. “Quando sul giornale leggevo “il maddalenino Comiti” ero orgoglioso. E’ una questione di identità“. Centrocampista di grande qualità. “Ora il calcio è cambiato. Solo il piede non basta più. Se non abbini la corsa sei uno dei tanti“. Con la maglia dell’Ilva la clamorosa conquista della C2 con Angelino Fiori. “Era follemente geniale. Riusciva a toglierti da dentro anche quello che non avevi”. Il Comunale in terra battuta “Fossa dei leoni”con mille caldissimi tifosi. “Tempi eroici. Ad Alessandria scrissero che era un incrocio tra un parcheggio e un campetto parrocchiale”. A 25 anni dall’Ilva all’Olbia. “Quando arrivò la telefonata ero al bar. Non ci potevo credere”. Un salto di qualità. “All’Ilva giocavo a pallone. All’Olbia ho iniziato a fare il calciatore”.

Anni scolpiti dentro. Con momenti topici “Il gol vittoria in casa della Torres mi dà ancora i brividi. Resta tuttora l’unico successo dei bianchi a Sassari tra i professionisti“. Passaggi a Novara e Tempio prima del Tavolara di Gianni Fraschetti. “Un grande presidente. Sempre dentro l’avventura”. La pennellata per la rete di Fabio Dettori che voleva dire Serie D. “Una stagione perfetta“. Con i verdi anche in quarta serie prima di un lungo percorso ricco di calcio nostrano. “Ho conosciuto i meandri del dilettantismo sardo“. Scarpette al chiodo a 45 anni. Ovviamente con la maglia dell’Ilva. “Non è possibile che, con tutti i nostri talenti, dopo di me sia uscito dall’isola solo Nicholas Izzillo che sta facendo molto bene alla Juve Stabia”. Il motivo? “Forse siamo troppo chiusi“. Firmato “Checco” Comiti. Maddalenino doc.

 

 

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