I primi promossi dei licei di Olbia: “Un’emozione incredibile tornare a scuola”

L’esame di maturità a Olbia.

Primo giorno di esami per le scuole superiori di Olbia. Le disposizioni anticovid sono ferree. Ogni maturando ha a disposizione un’ora e un quarto, gli ingressi sono separati. È così anche al liceo Mossa di Olbia, dove ognuna delle tre commissioni ha seguito percorsi differenti e i candidati entrano esclusivamente all’orario di convocazione accompagnati da un testimone scelto da loro.

Fuori alcuni ragazzi. Chi ripassa con l’aiuto di un compagno e delle mappe concettuali, chi attende l’ora dell’ingresso con la madre o un paio di amici, il vento ognitanto scompiglia i quaderni ed i capelli. Forte è la tensione di chi deve ancora entrare ad affrontare l’esame. Alle 12.05 puntualissimi, escono i tre candidati. Dall’ingresso principale arriva Alessia Murru, ha appena terminato e piange dalla gioia. Davanti a sé un futuro da odontoiatra.

“È andata meglio del previsto, mi sono tolta un grande peso – racconta -. Siamo partiti da un nostro elaborato, dopo di che mi hanno sottoposto un testo di italiano da cui partire per esporre tutte le altre materie”. Intanto, quasi dal nulla, sbucano fuori parenti e amici con fiori e coriandoli per festeggiare. “Tornare a scuola dopo tutti questi mesi è stato strano – conclude -. Nonostante vedessimo l’ambiente tutti i giorni è quasi come se non fosse più nostro”. 

Dalle porte del Gramsci di Olbia esce, invece, Elisa Ortu. Si è appena diplomata al liceo linguistico. “Ho provato un’emozione che non avevo mai provato prima – racconta -, forse perchè era uno dei miei primi esami, ma soprattutto credo per la situazione che stiamo vivendo, essendo stata tre mesi fuori scuola e non avendo contatto con i professori e i compagni. È stata e sarà un’esperienza unica”.

I primi promossi dell’esame di maturità: l’ansia, l’attesa e poi la festa con mascherina

Anche al Gramsci il rigido protocollo anti-Covid non ha concesso sconti. “Mi hanno fatto attendere nel corridoio e quando è stato il mio turno i bidelli hanno disinfettato tutta l’aula – prosegue Elisa -. Poi mi hanno fatto entrare, i professori avevano la mascherina ed erano distanziati. A quel punto mi hanno permesso di togliere la mia mascherina per sciogliere un po’ la tensione”.

L’emozione non ha fatto, comunque, brutti scherzi su Elisa. “All’inizio c’era, ma è normale. Non dipendeva dalla situazione. Sarebbe stata uguale la tensione anche senza il coronavirus”, conclude.

(ha collaborato Francesca Pinna e Vanni Mansueti)

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