A Olbia una commissione per l’emergenza coronavirus, le proposte del Pd

politica Olbia

Le proposte dei consiglieri Pd di Olbia.

Il Comune di Olbia ha attivato una commissione ad hoc come organo di supporto all’amministrazione per il contrasto alla pandemia, alla sua incidenza sul tessuto economico e la conseguente crisi delle famiglie, già in difficoltà per le note emergenze come quelle di Air Italy e Conad/Auchan.

La commissione sarà composta dal sindaco, dal presidente del consiglio, dai capigruppo, dai presidenti delle commissioni consiliari e da alcuni consiglieri comunali scelti dai gruppi.

Anche se non è nota ancora la data del primo incontro i consiglieri comunali del Pd di Olbia Rino Piccinnu, Antonio Loriga, Patrizia Desole, Ivana Russu e Amedeo Bacciu hanno pronte alcune proposte che sono già state inoltrate al sindaco Settimo Nizzi.

Per quanto riguarda l’emergenza sanitaria i consiglieri propongono di chiedere al presidente della Regione Solinas un deciso incremento dei tamponi per uniformarsi alle percentuali nazionali e la comunicazione dei dati sanitari relativi al coronavirus in modo più chiaro, separando i dati della Assl di Olbia da quelli di Sassari. Inoltre viene richiesto una maggiore dotazione di mascherine da distribuire alla cittadinanza come avvenuto in diversi comuni della Sardegna.

Anche sul fronte dell’emergenza economica di Olbia sono molte le proposte inviate al sindaco, come la sospensione dei tributi, della tassa di soggiorno per il 2020 e dei parcheggi a pagamento. Proposta anche la riduzione dell’Imu e Tari per le attività rimaste chiuse a causa della Pandemia, tenendo conto dei giorni di serrata.

“Chiediamo – continuano i consiglieri – di sollecitare la Regione Sardegna per una migliore pianificazione dell’organizzazione della Fase 2 per la progressiva riapertura delle attività in modo particolare quelle della filiera turistica”.

Un altro aspetto sul quale si si sono focalizzati i consiglieri è quello di una maggiore consulenza alle associazioni incaricate della distribuzione dei voucher che non possono dare supporto ai richiedenti. “Infine – concludono i consiglieri – chiediamo anche di inserire nell’elenco dei beneficiari tutte quelle famiglie ,sono tantissime, che si sono sempre sostenute con un lavoro di supporto alle famiglie, parliamo di colf, badanti, addetti alle piccole manutenzioni, dipendenti delle cooperative privi di posizione assistenziale”.

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