Omicidio di San Teodoro, schizzi di sangue sui vestiti del fidanzato e arma del delitto

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I riscontri dei Ris nella villetta di San Teodoro.

Emergono nuovi particolari sull’omicidio di San Teodoro, nel quale è stata uccisa Erika Petri, la giovane di 28 anni di Biella in vacanza con il suo fidanzato Dimitri Fricano.

Il sopralluogo dei carabinieri del Ris e gli esami scientifici di laboratorio non hanno chiarito ancora i lati oscuri del delitto. In particolare, dall’esame dell’arma, il coltello da cucina usato per affettare il pane, quello stesso che la coppia stava adoperando quella mattina per preparare i panini per l’escursione in gommone a Tavolara, non sarebbero emersi elementi utili a chiarire la dinamica dell’omicidio.

E anche la presenza delle impronte digitali sul manico del coltello sarebbe naturale, considerando che l’attrezzo da cucina era usato un po’ da tutti all’interno dell’abitazione in località Lu Fraili. Anche gli schizzi di sangue trovati sui vestiti di Fricano non sarebbero risolutori alla spiegazione del giallo, perché si tratterebbe di schizzi da contatto o, comunque, non da un’accoltellamento corpo a corpo e, quindi, compatibili con il racconto dell’aggressione subita quella mattina.

Intanto, il fidanzato di Erika, che al momento è l’unico indagato per omicidio volontario, si trova ancora ricoverato nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Olbia, lamentando problemi alla vista e all’udito. Continua a professare la sua innocenza, ma le indagini hanno diversi nodi da sciogliere prima di poterlo scagionare.

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