Un ambizioso progetto per la gestione sostenibile dei ricci di mare in Sardegna

La gestione sostenibile dei ricci in Sardegna.

La strategia dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità entro il 2030 ha l’obiettivo di contrastare la perdita di biodiversità e il degrado degli ecosistemi nei prossimi sette anni. Per affrontare questa sfida ambientale che impoverisce progressivamente i territori di specie e risorse, sono stati identificati 36 progetti di ricerca che contribuiranno a rendere più sostenibili le attività umane al fine di proteggere la biodiversità. A sostegno di tali sforzi, l’UE ha stanziato oltre 44 milioni di euro.

Uno di questi progetti è il MUrfor, che si propone di sviluppare un quadro di gestione per l’approvvigionamento sostenibile di risorse naturali, come pesci e ricci di mare, negli habitat delle foreste marine del Mediterraneo, mantenendo il funzionamento degli ecosistemi e la conservazione della biodiversità. In Italia, due Aree Marine Protette della Sardegna, l’Area Marina di Capo Caccia-Isola-Piana (Costa Ovest) e l’Area Marina di Tavolara-Punta Coda Cavallo (Costa Est), verranno utilizzate come laboratori di lavoro per raggiungere tale obiettivo. Entrambe queste aree si distinguono per la disponibilità di preziosi dati biologici, ambientali e di pesca raccolti nel corso degli anni. I ricercatori del progetto MUrfor ritengono che queste AMP offrano un’ottima opportunità per lo sviluppo di modelli pilota finalizzati alla gestione sostenibile delle popolazioni di ricci di mare e delle relative interazioni trofiche, al fine di simulare scenari di raccolta sostenibile.

Oltre alle Aree Marine Protette, il progetto MUrfor coinvolgerà attivamente tutte le parti interessate, come il Servizio Pesca e Acquacultura della Regione Sardegna, Agris, rappresentanti di categoria, organi di controllo e altre entità pubbliche e private del settore. Al termine del progetto, tutte le parti coinvolte avranno contribuito alla creazione di un quadro di gestione che favorisca la sostenibilità socio-economica ed ecologica della raccolta dei ricci di mare, con l’obiettivo di esportare tale modello in altre zone della Sardegna, d’Italia o in altre regioni del Mediterraneo.

Il progetto MUrfor è un’ampia iniziativa con un partenariato internazionale che coinvolge la Stazione Zoologica Anton Dohrn (SZN), il Consiglio Nazionale di Ricerca e l’Università di Sassari (UNISS), il Consejo Superior de Investigaciones Científicas (CSIC) e l’Universitat de Barcelona (UB), la Christian Albrechts-Universitaetzu Kiel (CAU) e l’Institut Francais de Recherche pour l’Exploitation de la Mer (IFREMER).

Simone Farnia, Ricercatore presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn e Coordinatore del Progetto MUrfor, afferma: “Nel Mar Mediterraneo esistono condizioni ecologiche e socio-economiche critiche che dipendono dall’abbondanza dei ricci di mare e che devono essere gestite attraverso prospettive diverse: da una parte, c’è il rischio di desertificazione degli habitat a causa del sovrapascolo, mentre dall’altra c’è l’eccessiva raccolta di ricci di mare che porta a un’insostenibilità economica della pesca e, nei casi peggiori, al collasso delle popolazioni. In Sardegna, ci concentreremo principalmente sul secondo caso e desideriamo ringraziare il Servizio Pesca della Regione, Agris Sardegna e le Aree Marine Protette di Capo Caccia e Tavolara per il loro supporto”.

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