Luce e gas, aumentano le truffe in Sardegna: i consigli su come difendersi

Le truffe sui contratti di luce e gas.

Con gli aumenti delle tariffe di luce e gas, spinti in parte dall’effetto guerra in Ucraina, crescono anche le truffe legate ai contratti di luce e gas, situazioni che non colpiscono soltanto le fasce più deboli, ma anche i più giovani.

A lanciare l’allarme è l’Anap Sardegna, l’Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato che mette in guardia anziani, famiglie e imprese che vengono chiamati per nuovi contratti, raccomandando prudenza quando si ricevono proposte apparentemente molto convenienti. In questo periodo, infatti, con l’aumento dei costi energetici, i truffatori giocano sulle difficoltà e le debolezze delle loro possibili vittime.

“Nella rete non ci casca solo la popolazione più matura ma anche le nasce più giovani – commenta Paola Montis, presidente dell’Anap Sardegna, sulla base delle segnalazioni e richieste di aiuto avanzate agli uffici dell’associazione, denunciate alle forze dell’ordine e riportate quotidianamente dagli organi di informazione infatti le crescenti preoccupazioni di quanti stanno ricevendo bollette energetiche, con costi insostenibili e che cercano di trovare modalità per poter risparmiare, sono la leva sulla quale puntano finti consulenti che propongono tariffe scontatissime”.

Le truffe che viaggiano online, sul filo del telefono e a volte arrivano anche a casa proponendo contratti da firmare. “È molto importante, dunque, fare attenzione e diffidare sia di chi si presenta a casa o ci contatta al telefono – raccomanda la presidente Montis – sia quando si viene contattati da call center che operano in modo regolare, perché in questo caso c’è comunque il rischio di ritrovarsi con un contratto di fornitura troppo oneroso e non adeguato alle proprie esigenze”.

Il consiglio dell’Associazione dei Pensionati di Confartigianato è che se si viene contattati telefonicamente, di non prestare il consenso ad alcuna proposta contrattuale e, molto importante, di non fornire i dati tecnici della propria fornitura, ma prendere tempo e interrompere la conversazione soprattutto se chi ci ha chiamato è particolarmente insistente e usa toni forti.

“In particolar modo, non comunicare mai, anche se richiesti, il codice Pod e il codice Pdr – sottolinea la presidente – entrambi presenti in bolletta, il primo in quella della luce, il secondo in quella del gas. Piuttosto, farsi lasciare il numero dell’operatore e il nome della società di vendita e far chiamare da un parente oppure rivolgersi alle varie sedi dell’Anap Confartigianato in Sardegna che si adopereranno per raccogliere i dati e di verificare le eventuali offerte o di segnalare il tutto all’Autorità competente”.

Se, invece, si è firmato un contratto, o si è aderito a una proposta contrattuale rispondendo a una telefonata o cliccando su un link, e si vuole annullare tutto, ci sono 14 giorni di tempo per esercitare il “diritto al ripensamento“, o diritto di recesso, e liberarsi da ogni vincolo.

Ma il malintenzionato può contattare la possibile vittima anche in altri modi, come i messaggi su WhatsApp con un indirizzo malevolo che porta ad una falsa pagina di accettazione o registrazione dalla quale verranno caricati dati sensibili direttamente dal vostro cellulare.

 “In ogni caso, se l’adesione è stata estorta con l’inganno – continua la presidente Montis – è possibile opporsi anche successivamente, sporgendo reclamo contro la società di vendita e, nel caso, accedendo al servizio di conciliazione istituito dall’Autorità per l’Energia, una procedura online di risoluzione delle controversie. Per questo è necessario diffidare sempre da contratti o proposte che promettono sconti o tariffe esagerate ed evitare sempre di comunicare dati presenti sulle vostre bollette”.

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