Dato alle fiamme e morto dopo 10 giorni di agonia: i risultati dell’autopsia su Tony

Antonio Cozzolino

L’autopsia sull’uomo dato fuoco a Olbia.

Dall’autopsia effettuata ieri pomeriggio sul corpo di Tony Cozzolino sono giunte le prime risposte. Ad ucciderlo sono state le ustioni riportate lo scorso 11 marzo quando, uscendo dall’abitazione in via Petta, a Olbia, era stato raggiunto da Davide Iannelli, che lo aveva cosparso di liquido infiammabile e dato fuoco.

L’esame autoptico è di fondamentale rilevanza in casi come questo. In primis per delineare il quadro accusatorio ed escludere che la morte possa essere avvenuta per altre cause, ma soprattutto per accertare il nesso causale tra la condotta di Iannelli e la morte di Cozzolino. Nel frattempo c’è attesa per i funerali dell’uomo, che si stanno decidendo in mattinata. Ieri, a conclusione dell’autopsia, la Procura della Repubblica di Sassari ha disposto la restituzione della salma ai familiari.

Venerdì 11 marzo, poco dopo le 9, Cozzolino era uscito dalla sua abitazione di via Petta, ad Olbia. Improvvisamente era spuntato l’aggressore, che lo aveva cosparso di liquido infiammabile e dato fuoco. L’ustionato era stato soccorso immediatamente dall’autista di un bus che passava lì davanti, arginando le fiamme con un estintore. La vittima, accompagnata con l’elisoccorso al centro grandi ustioni di Sassari, aveva riportato ustioni gravissime di secondo e terzo grado sul 70% del corpo. Domenica mattina il tragico epilogo, con la morte dell’uomo.

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