Nuovo focolaio di blue tongue, allarme in Gallura. Preoccupati gli allevatori di bovini

foto di Cristina Amadori

Torna la blue tongue dei bovini.

Nuovi focolai di blue tongue hanno bloccato la movimentazione dei bovini in Gallura, oltre che nel centro e nel sud della Sardegna. In attesa dei risultati delle analisi per individuare il sierotipo,il mercato, in particolare quello dei vitelli da ingrasso, è fermo.

Le analisi, a cura dell’Istituto zooprofilattico di Teramo serviranno per capire il sierotipo che sta interessando la Gallura e per poter, di conseguenza, partire con la vaccinazione ad hoc. Un iter burocratico lento e lungo, secondo la Coldiretti del Nord Sardegna, pagato doppiamente dagli allevatori che, non potendo trasportare i bovini, continuano a dover sostenerne i costi di gestione, oltre che a subire il mancato incasso della vendita.

“Una situazione di emergenza che si reitera – prosegue la nota di Coldiretti -. Diventando ormai un costo troppo alto per le aziende costrette, per avere il via libera alle vendite in queste condizioni di attesa, a ricorrere all’esame PCR, un’analisi del sangue indicatore generale di un’infiammazione. Un iter gravoso ed esoso, visto che costa 28 euro a capo, un prezzo troppo alto per poter essere affrontato dall’allevatore”.

“Occorre modificare il dispositivo del Ministero della Salute – ha dichiarato il direttore di Coldiretti Nord Sardegna Ermanno Mazzetti – In modo che il costo della PCR sia a carico del servizio sanitario e non più dell’allevatore”. Intanto, però, è stato ottenuto il via libera dal servizio veterinario per la partecipazione degli allevatori sardi alle fiere settoriali di Bastia Umbra e Ozieri.

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