Consegnati i buoni spesa, un sorriso per le famiglie: “La prima cosa che ho comprato? Carne e prosciutto”

I buoni spesa utilizzati dalle famiglie in Gallura.

Quando i volontari hanno suonato alla porta di casa è stato come tirare un sospiro di sollievo. Le hanno consegnato il primo pacchetto di buoni spesa da 10 euro l’uno. “Non credevo ai miei occhi. Ero entusiasta”. Giovanna ha 36 anni ed è la mamma di un bambino di 8 anni. Vive con Francesco, che di anni ne ha 38 anni e lavora da 20 come cameriere. “Ogni anno iniziava in costa a metà aprile e lavorava fino a fine settembre. Così si campava. Adesso è un disastro”, si sfoga.

Giovanna, Francesco e il loro bimbo vivono a Olbia nel quartiere della Sacra Famiglia. Sono in casa da un mese per la quarantena e i soldi hanno iniziato a scarseggiare da tempo. “In queste settimane siamo andati avanti con l’aiuto di mamma e di alcuni amici che conoscono la nostra situazione. Finalmente con i buoni sono potuta tornare a fare la spesa”, racconta.

Riempire il carrello al supermercato con la tranquillità di non dover fare i conti per ogni cosa che prendeva dagli scaffali è stata come una rinascita. “La prima cosa che ho comprato sono stati 2 etti di prosciutto cotto e dello stracchino, che piace tanto a mio figlio – si concede -. Poi una fettina ed una colomba in sconto. A Pasqua non ce la siamo potuta permettere”.

Sono circa 5mila le famiglie che hanno fatto richiesta dei buoni spesa in Gallura. Solo a Olbia le richieste hanno superato le 1500. È previsto un assegno, in forma di voucher, di 150 euro a persona, per un massimo di 500 euro al mese. Una misura, introdotta dal governo, per superare la crisi del coronavirus.

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