Nel cassetto trova un “tesoro”, la sorpresa a Tempio

La sorpresa per una 61enne di Tempio Pausania.

Una signora di Tempio Pausania, si è rivolta all’associazione Giustitalia per ricevere assistenza su una questione legale. La donna ha scoperto casualmente in un cassetto dei buoni fruttiferi postali degli anni ’50 con un valore nominale di 25mila lire.

Un consulente dell’associazione ha valutato tali buoni fruttiferi postali e ha calcolato un possibile rimborso, comprensivo di interessi legali, rivalutazione e capitalizzazione, dalla data di emissione a quella del ritrovamento, pari a 492.870 euro.

Antonella ha conferito mandato all’associazione Giustitalia, che si occupa a livello nazionale ed internazionale del rimborso di buoni postali e titoli di Stato, per intraprendere azioni al fine di recuperare la somma presso le Poste italiane e il ministero delle Finanze. Questi enti sono solidalmente obbligati a “onorare” tutti i debiti esistenti, anche antecedenti all’avvento della Repubblica Italiana. Essi sono responsabili non solo dei Titoli di Stato emessi durante la Repubblica Italiana, ma anche durante il Regno d’Italia.

Si stima che in Italia ci siano circa 10 milioni di Titoli di Credito “Antichi” (tra buoni postali, libretti bancari, Bot, ecc.) non riscossi e ancora riscuotibili, ma purtroppo c’è molta disinformazione anche da parte degli enti incaricati del pagamento.

Per offrire informazioni ai risparmiatori, è possibile richiedere il rimborso, maggiorato degli interessi e della rivalutazione monetaria, per i titoli “antichi” come libretti di risparmio, buoni e titoli di Stato, a condizione che non siano trascorsi più di 10 anni dalla data in cui il titolare o i suoi eredi sono in grado di far valere il proprio diritto. Anche se il titolo è stato emesso oltre 10 anni fa, ma è stato ritrovato solo recentemente (entro gli ultimi 10 anni), è possibile agire per il rimborso e il periodo di prescrizione inizia dal momento del ritrovamento.

Quanto al valore attuale di un titolo “antico”, non può essere determinato senza l’aiuto di un consulente contabile esperto che valuti il titolo in base all’anno di emissione, al tasso previsto, alle leggi vigenti nel tempo, alla valutazione e svalutazione monetaria, all’introduzione della moneta unica europea e ad altri fattori. In linea generale, si può avere un’indicazione approssimativa del valore attuale considerando il potere d’acquisto che aveva la lira all’epoca di emissione del titolo. Ad esempio, l’equivalente in euro oggi sarebbe ciò che consentiva l’acquisto di un determinato bene all’epoca di emissione del titolo.

Per quanto riguarda i titoli con più eredi o contitolari, non è necessario che tutti partecipino alla richiesta di rimborso. La partecipazione di un solo coerede o contitolare è sufficiente per riscuotere l’intera somma, con possibilità di conguagliare gli altri eredi o titolari in seguito. È importante dimostrare il ritrovamento del titolo negli ultimi 10 anni, fornendo i dettagli del luogo e del periodo del ritrovamento e indicando una persona a conoscenza di tali informazioni tramite una dichiarazione allegata alla documentazione richiesta.

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