Il Cipnes dovrà pagare oltre 340mila euro ad Abbanoa

Il tribunale ha dato ragione ad Abbanoa.

Dal 2006 al 2013 Abbanoa aveva garantito al Cipnes la fornitura di acqua potabile per l’utenza in località Spiritu Santu, ma il Consorzio non aveva mai pagato i consumi pari a oltre 339mila euro. Nel 2014 era scattato il decreto ingiuntivo di quella somma: nel 2016 la conferma del pignoramento dei conti con una sentenza del Tribunale di Tempio. Ora arriva anche la bocciatura del reclamo del Cipnes con l’ulteriore conferma della legittimità delle richieste del Gestore unico come stabilito nei giorni scorsi dallo stesso Tribunale di Tempio in composizione collegiale.

Il Cipnes si era opposto al pagamento contestando la legittimità del contratto di fornitura e della tariffa applicata. Tutte argomentazioni che si erano rivelate infondate già in primo grado: Abbanoa, difesa dall’avvocato Giuseppe Macciotta, ha dimostrato di avere rispettato tutte le procedure e le leggi. I consumi addebitati sono stati dimostrati da Abbanoa con le letture del contatore certificate dalle rilevazioni fotografiche. Nonostante fosse incontrovertibile che il servizio era stato quindi garantito, il Cipnes ha tentato di disconoscere il contratto che risaliva al 2001 quanto il gestore era l’Esaf. Il regolamento del Servizio idrico integrato, però, parla chiaro: “I contratti d’utenza stipulati con i precedenti gestori si intendono automaticamente rinnovati con il Gestore unico”, come sottolineato dalla sentenza del Tribunale di Tempio del 2016 ora confermata dall’ordinanza dei giorni scorsi dello stesso tribunale in composizione collegiale che ha respinto il reclamo di Cipnes.

Infondate anche le contestazioni relative alla tariffa applicata: quella a uso industriale commerciale. Il Cipnes pretendeva quella per pubblica utilità. Ma già nel primo ricorso il giudice aveva stabilito che “La tariffa richiamata dal Cipnes si riferisce esclusivamente alle strutture ospedaliere, istituti religiosi, luoghi di culto e onlus”.

Prima di rivolgersi al Tribunale, Abbanoa aveva proposto al Cipnes di compensare la cifra all’interno dell’accordo di transazione sui debiti e crediti tra Gestore e unico e Consorzio. La proposta, però, non era stata accolta. Oltre al pignoramento di 339mila euro, a carico del Cipnes si aggiungono ora gli interessi e la condanna a pagare ulteriori 3mila euro di spese legali.

 

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