Tutto quello che non funziona negli ospedali della Gallura: “Il diritto alla salute è a rischio”

La denuncia del sindacato Fsi Usae.

“La sanità gallurese dopo la riforma della Asl unica o Ats, continua a essere come una coperta corta che viene utilizzata come metodo per dare salute ai cittadini. Cittadini che dovrebbero avere il sacrosanto diritto di essere curati nel miglior modo possibile”. È la denuncia del sindacato Fsi Usae, per bocca del suo rappresentante Vito  Langiu.

L’Ats è nata per risparmiare sui costi della sanità, creando una centrale unica per gli appalti, una nuova rete ospedaliera e uniformare il livello di assistenza in tutta la Sardegna. “Questo in teoria -prosegue Langiu -. Ma quando passiamo alla realtà non sembra intravedere nessun risparmio. Anzi in alcuni casi mi sembra di vedere un aumento di spesa. Con l’ATS si è peggiorato nel dare servizi e quindi assistenza, allungando i tempi di attesa per fare le visite sia interventistiche, sia per fare esami ecografici, gastroscopie, risonanze, eccetera”.

Il sindacato Fsi-Usae aveva denunciato con anticipo, che questa riforma non avrebbe funzionato. “Stiamo assistendo a chiusura di servizi, accorpamento di reparti, in nome del risparmio e intanto interi territori devono elemosinare assistenza”, l’attacco. L’ultima caso, dopo i  problemi del Pronto soccorso di Olbia, è quello del mancato funzionamento della Camera iperbarica della Maddalena. “La Gallura storicamente ha sempre avuto le briciole da Cagliari – prosegue Langiu -, nonostante l’esponenziale crescita demografica e il fatto che nel periodo estivo in questo territorio gravitano milioni di persone. Olbia, Tempio e la Maddalena devono avere più servizi, più personale medico, tecnico, infermieristico e personale per aver garantito il diritto sacrossanto della salute. Assumiamo personale altrimenti non si fa niente”.

Il sindacato entra poi nel dettaglio dei malfunzionamenti: radiologia che, invece, di “essere potenziato, non sono stati sostituiti i medici che sono andati via”. I Reparti di medicina, chirurgia, ortopedia e emodinamica dove “mancano 4 infermieri e almeno 6 tecnici di radiologia, per poter garantire i turni di reperibilità e l’utilizzo degli apparecchi di emodinamica”. Da qui l’appello a “tutti i politici galluresi alla vigilanza continua” affinché la sanità gallurese “venga potenziata e non smantellata”.

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