Giovanni colpito più volte dal figlio, i risultati dell’autopsia

Giovanni Fresi

I risultati dell’autopsia sul corpo di Giovanni Fresi.

È stato colpito più volte alla testa, Giovanni Fresi, l’orefice ucciso da suo figlio la sera del 28 dicembre, vicino alla sua abitazione ad Arzachena. L’autopsia è stata eseguita questa mattina, il 4 gennaio, all’Istituto di medicina legale di Sassari. Un’aggressione feroce che non ha lasciato scampo al 58enne, che è morto poco dopo i colpi inferti da Michele Fresi.

L’uomo sarebbe stato colpito alle spalle dal figlio con una mazza di legno, mentre stava parlando al telefono con la sua fidanzata. Lei avrebbe assistito a quella ferocia, da parte di un figlio impazzito da 10 pastiglie di Lsd e un grammo di cocaina e in preda a minacciose allucinazioni.

Il 27enne, infatti, ha riferito di aver visto alieni e mostri e di aver usato la mazza per difendersi da loro, ma non ricorda di aver ucciso il papà. L’uomo però è accusato di omicidio aggravato, perché ha tolto la vita a un suo famigliare e di resistenza a pubblico ufficiale. E non solo. Michele Fresi è anche dovrà rispondere anche di lesioni personali aggravate dall’uso di un’arma.

Infatti, il giovane, in preda alle allucinazioni, ha colpito non solo il padre, ma ha fratturato la mandibola ad una sua amica con la quale si era drogato e poi ha ferito i due carabinieri che cercavano di bloccare il ragazzo.

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