Golfo Aranci, la protesta contro la strage dei mufloni: “E’ colpa dei padroni dei cani sciolti”

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L’ultimo dei mufloni sbranati a Golfo Aranci.

In prossimità di Cala Moresca è stata messa in scena una forma di protesta animalista originale ma al tempo stesso impressionante. Qualcuno, che sicuramente ha a cuore le sorti degli animali, in questo caso dei mufloni, trovando una carcassa dell’ungulato, ha pensato di appenderne parte dello scheletro a un tronco, con un cartello molto eloquente.

“Ero un muflone felice finché non ho incontrato il tuo cane sciolto”, recita il cartello. La protesta, dunque è contro le persone che lasciano i propri cani liberi di circolare incustoditi nella campagna nei pressi di Cala Moresca, noncuranti di ciò che i propri animali possano fare. E’ risaputo anche che spesso anche persone che non abitano nelle vicinanze di Cala moresca si rechino col proprio cane sul posto per consentirgli di scorrazzare liberamente tra gli arbusti senza nessuna misura di sicurezza.

Un problema ormai noto, con diverse segnalazioni alle autorità e un esposto della Lipu, ma a cui evidentemente, nessuna ha pensato di porre rimedio.

Così, a rischiare sono certamente i mufloni e gli altri animali selvatici presenti nella zona, ma si può pensare anche che prima o poi un cane sciolto e incustodito possa diventare un pericolo anche per le persone che transitano sul posto e potrebbero trovarsi aggredite dall’animale. Pare che siano diverse ormai le persone che rinunciano a visitare il posto proprio per paura di incontrare cani incustoditi.

Il coordinatore regionale della Lipu Francesco Guillot afferma di aver segnalato la situazione al sindaco di Golfo Aranci, all’assessorato difesa ambiente regionale, al comando del corpo forestale della Sardegna, al servizio di sanità animale della Asl, e per conoscenza alla procura della repubblica di Tempio, ma a tutt’oggi non avrebbe ricevuto alcuna risposta.

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