Arzachena e Padova piangono la scomparsa del giovane papà Pietro Bettella

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Pietro Bettella lascia nello sconforto Padova e Arzachena.

La storia di Pietro Bettella di Padova, residente ad Arzachena è una storia come quella di tanti altri ragazzi che stanno per cadere nel baratro, ma riescono ad aprirsi, farsi aiutare e superare il momento di difficoltà. Purtroppo, però, la vita ha riservato a Pietro un epilogo che nessuno avrebbe voluto.

L’incontro con la volontaria di Arzachena.

Pietro era un uomo 39enne di Padova che nel 2013 aveva incontrato Manuela Cannas, giovane di Arzachena, presso la comunità di Nuovi Orizzonti, dove Manuela stava svolgendo il percorso annuale di formazione dei volontari. Pietro era ospite della comunità di accoglienza che aiuta i giovani che vivono situazioni di disagio legate a dipendenze da droghe e alcol.

La riabilitazione, il matrimonio, il figlio e il trasferimento ad Arzachena.

“Mentre io continuavo il mio cammino, grazie al percorso fatto in comunità Pietro aveva avuto una prima rinascita – racconta Manuela, divenuta, nel frattempo, sua moglie -. Oltre alla sua nuova vita spirituale e al recupero del dono della Fede, era stato accompagnato alla piena riabilitazione e al reinserimento nel mondo del lavoro“.

“Dopo un periodo di fidanzamento – prosegue Emanuela -, nel 2017 ci siamo felicemente sposati e abbiamo abitato a Como, vicino alla sede e alle case di formazione al volontariato di Nuovi Orizzonti, dove nel tempo hanno vissuto tanti nostri amici, alcuni dei quali a loro volta hanno messo su famiglia. Nel 2018, con tanta gioia abbiamo accolto nostro figlio Alex. Nel 2019 abbiamo deciso di rientrare in Sardegna, più vicino alla mia famiglia perché ci avrebbe potuto aiutare anche con il nostro piccolo Alex”.

Pietro in Sardegna vive un periodo felice. Prima trova lavoro come commesso in un supermercato. Poi come mulettista presso la presso la Sardares di Arzachena. Era contento del suo lavoro, aveva anche ottenuto i patentini necessari per svolgerlo al meglio.

Il nuovo periodo di difficoltà.

Dopo un recente periodo di difficoltà, aveva riconosciuto di aver ancora bisogno di essere aiutato a ritrovare se stesso e così, lo scorso fine settembre, aveva deciso insieme a Manuela di rientrare presso la Comunità. “È così partito per la Comunità di Trento – racconta Manuela -, che lo ha accolto a braccia aperte. Riconciliato con il Signore, grazie alla sua grande fede era nuovamente pieno di speranza per un futuro migliore per se stesso e per la nostra famiglia. Aveva ancora davanti a sé tanti passi da compiere ma confidava nell’aiuto del Cielo ed aveva ritrovato la gioia”.

Il tragico finale.

“Con la consapevolezza che i pensieri e le vie del Signore non sono sempre pienamente comprensibili per noi – prosegue nel racconto la donna -, lo scorso 15 dicembre, al termine di una partita di calcio con i suoi amici di comunità, ha avuto un improvviso arresto cardiaco e, benché subito soccorso e trasportato poi in ospedale, non ha mai ripreso conoscenza. Permanendo per circa una settimana lo stato di come irreversibile, ci ha lasciati il 23 dicembre. Non siamo a conoscenza delle cause che hanno provocato l’arresto cardiaco: vivendo in comunità è da escludere un esito fatale dovuto ad uso di sostanze e sono in corso gli accertamenti che, speriamo, ci diano qualche luce su ciò che ha determinato la sua morte”.

La comunità di Arzachena, dove Pietro abitava da 4 anni, ha accolto con sgomento la notizia. Tante testimonianze di stima ed affetto per il giovane papà: una storia che per tutti non doveva finire così.

“Come si può verificare attraverso le tantissime testimonianze di affetto che abbiamo ricevuto – prosegue Manuela -, dal ricordo commosso di chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene, Pietro era un ragazzo allegro e scherzoso. In tanti hanno riconosciuto la sua generosità e il suo altruismo. Gentile e affettuoso, era sempre pronto ad aiutare il prossimo e ad accogliere chiunque incontrasse. Non ci si poteva dimenticare facilmente di lui, proprio per il suo modo allegro e sorridente con cui ha vissuto. Ha lottato tanto nella sua vita, sempre con il sorriso. Tra i suoi hobbies, teneva tanto alla palestra e alla musica. Amava tanto il suo piccolo Alex, trascorrendo tanto tempo felice insieme a lui”.

Il ritorno di Pietro ad Arzachena, vicino a Manuela e al piccolo Alex.

Prima il funerale a Trento, poi il ritorno in Sardegna: “Abbiamo celebrato il suo funerale a Trento – racconta Emanuela -, insieme con la sua famiglia e con i tanti amici, sorelle e fratelli della sua seconda famiglia di Nuovi Orizzonti che, ancora una volta, gli aveva teso la mano con generosità e offerto la possibilità di rinascere a vita nuova. Il prossimo 2 gennaio lo accoglieremo ad Arzachena per un ultimo saluto. L’ho riportato vicino a casa nostra, dove nostro figlio Alex potrà sempre andare a trovarlo e sentirlo così vicino lungo il suo cammino di vita”.

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