L’importanza dell’ossidiana nella storia della Sardegna e il fascino racchiuso in questa bella rarità

L’importanza dell’ossidiana del Monte Arci.

La circolazione delle materie prime per conoscere scambi e spostamenti degli uomini preistorici nel Mediterraneo. Per oltre 4000 anni dall’arrivo in Sardegna delle prime comunità di agricoltori e allevatori, fino alla piena età nuragica, l’ossidiana del Monte Arci ha costituito una risorsa di interesse primario.

Nell’ambito degli approfondimenti scientifici legati alla mostra Le civiltà e il Mediterraneo, giovedì 30 maggio 2019, presso la sala Conferenze del Museo Archeologico nazionale di Cagliari, Carlo Lugliè, professore dell’Università degli Studi di Cagliari, terrà una conferenza dal titolo “L’ossidiana del Monte Arci nella preistoria: produzione e circolazione di una materia prima rara”.

L’ossidiana, vetro naturale difficile da reperire nel Mediterraneo occidentale, è considerato uno degli indicatori privilegiati per la comprensione della mobilità dei gruppi preistorici e per lo studio delle relazioni istituite a grande distanza.

Oggi, attraverso l’applicazione integrata di studi di carattere archeometrico, tecnologico e funzionale, questa affascinante materia prima offre un grande contributo alla ricerca archeologica perché permette di definire le forme di organizzazione socio-economica del nostro passato più lontano e interpretarne le variazioni intercorse nel tempo.

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