Lascito testamentario e grandi donazioni: sempre più over 50 sono solidali

Il settore delle donazioni rivela che nel nostro Paese la propensione nei confronti dei lasciti testamentari è in crescita. Lo dimostrano i numeri che sono stati resi noti dal Comitato Testamento Solidale, secondo il quale il 22% degli over 50 in Italia ha predisposto un lascito; nel 2018 erano appena il 12%. È in aumento, quindi, la platea di coloro che hanno già redatto un lascito testamentario o comunque hanno intenzione di farlo. Nel giro di soli 3 anni si è registrata una crescita pari a 10 punti percentuali. La pandemia da coronavirus, fra l’altro, pare aver contribuito a un incremento della fiducia nei confronti del non profit anche fra i giovani. Per loro non è ancora giunto il momento di fare testamento in vita, ma nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni afferma di aver già effettuato una o più donazioni nel corso della propria vita il 59% delle persone.

Il testamento solidale

Secondo la ricerca, che ha coinvolto un campione di poco più di mille persone nella fascia di età fra i 25 e i 75 anni, il testamento solidale non rappresenta più un mistero o qualcosa di sconosciuto per i nostri connazionali. Come noto, il testamento solidale è quello in cui quella che viene definita quota disponibile comprende un lascito a vantaggio di una causa benefica. Ebbene, circa 3 soggetti su 4 fra quelli intervistati sanno in che cosa consiste un testamento solidale, e tra gli over 60 la quota di persone consapevoli è ancora più elevata, pari all’83%. Va detto, d’altro canto, che è in aumento anche la platea delle persone che escludono di ricorrere al testamento: un approccio che accomuna il 42% dei soggetti intervistati. Fra le persone che possiedono un titolo di studio medio o alto, il 27% afferma di aver già fatto testamento o comunque di volerlo fare.

Oltre i luoghi comuni

Per tante persone sostenere con dei lasciti testamentari un ente benefico può anche essere un modo per trasmettere e tramandare i propri valori. È chiaro che attorno a un tema come quello del testamento aleggiano luoghi comuni di non poco conto, se non addirittura veri e propri tabù che devono essere superati. Come dire: la strada intrapresa è quella giusta, ma c’è ancora tanto da correre. Il testamento solidale continua a rappresentare una risorsa di fondamentale importanza dal punto di vista delle organizzazioni del terzo settore, le quali attraverso la propria azione assicurano la trasformazione delle ultime volontà dei donatori in progetti effettivi a beneficio di coloro che ne hanno la necessità.

Il rispetto degli eredi

Nel momento in cui ci si approccia a fare testamento in vita, una delle attenzioni più importanti è da riservare al rispetto degli eredi e dei loro diritti, che per altro sono garantiti dalla legge. In ogni caso, il lascito solidale è una soluzione che merita di essere presa in considerazione da tutti, inclusi coloro che pensano di possedere un patrimonio troppo piccolo per questo. Lo scopo è sempre quello di regalare un futuro migliore agli altri. In base alle stime fornite da Fondazione Cariplo, gli italiani nei quindici anni a venire potrebbero decidere di lasciare più o meno 130 miliardi di euro, attraverso i lasciti testamentari, agli enti non profit. Ipotizzare un lascito solidale e inserirlo nel proprio testamento è sinonimo di generosità, perché vuol dire donare oltre i limiti dello spazio e del tempo. Seguendo questa strada si dispone del proprio patrimonio, e al tempo stesso si supporta un’organizzazione in cui si crede.

A chi donare

Quali sono, dunque, gli enti a cui pensare per queto tipo di lascito? Per fortuna esistono un sacco di solide e affidabili organizzazioni non profit che, giorno dopo giorno, agiscono in maniera professionale e soprattutto competente. I progetti realizzati devono essere sostenibili e socialmente rilevanti; il consiglio, quindi, è di puntare su realtà che siano in grado di dimostrare l’efficacia e la concretezza dei propri interventi, sulla base di interventi misurabili. Visto che 7 italiani su 10 dichiarano di aver donato durante la propria vita una o più volte, è bene ampliare lo sguardo verso enti che puntano sulla generosità con un approccio professionale.

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