Multata perché raccoglieva i rifiuti degli altri in spiaggia: dovrà pagare 167 euro

L’assurda vicenda accaduta ad un’archeologa.

Non sempre raccogliere i rifiuti lasciati sulla spiaggia dagli altri bagnanti viene premiato. Quella che vi raccontiamo è la disavventura capitata a una 35enne di Cagliari, andata a Piscinas per ristorarsi dal caldo africano dei giorni scorsi. Lei è un’archeologa dell’Università di Cagliari ed è molto attenta alle tematiche ambientali. Così, vedendo la spiaggia di Piscinas più sporca del solito non ha trovato nulla di strano nel mettersi a raccogliere, sacchetto alla mano, le bottiglie di plastica e le cartacce abbandonate sull’arenile.

La sorpresa per lei è arrivata poco dopo. E cioè quando ha buttato tutto il frutto della sua raccolta in un cassonetto vicino. La polizia municipale, infatti, l’ha prima fermata e poi le ha fatto una surreale multa. Un verbale da 167 euro. Il motivo? Perché non era residente nel comune di Cagliari e, quindi, non poteva conferire nei cassonetti i rifiuti.

Inutili le spiegazioni dell’archeologa. E soprattutto da dove provenissero quei rifiuti. L’agente di polizia indefesso le ha contestato il verbale, a norma di legge, e le ha dato 60 giorni di tempo per il pagamento della sanzione ridotta. La morale è sconcertante: non sempre rispettare l’ambiente va bene.

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