La lettera al presidente Solinas.
Le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl T.A. preoccupati per la situazione attuale della Compagnia Air Italy scrivono una lettera al presidente Solinas.
Stimatissimo Signor Presidente,
Airitaly, l’azienda nata dalla costola di Meridiana Fly nel 2018, che per tanti anni ha fatto volare milioni di passeggeri da e per la Sardegna, da diverso tempo continua nella scellerata volontà di dismettere le proprie attività nella base di armamento di Olbia. Si trattava di un’azienda quasi unica nel suo genere, poiché operante sull’Aeroporto Costa Smeralda, per decenni volano economico di un intera isola con la sua vocazione turistica di eccellenza.
Purtroppo, logiche che nulla hanno a che vedere con le leggi di mercato, né con le esigenze dell’utenza, stanno portando il management alla scellerata scelta di un progressivo ma costante disimpegno sul territorio del Nord Est, trascinando con sé le sorti di centinaia di lavoratori che continuano a subire le strane gestioni di Meridiana Fly prima ed Airitaly/Qatar ora. In qualità di rappresentanti di questi lavoratori, Piloti e Assistenti di Volo, Impiegati e Tecnici, ci rivolgiamo a Lei, che nel recente passato si è dimostrato sensibile ai problemi derivanti dalla perdita da parte di Airitaly del bando di Continuità Territoriale, con un positivo intervento del Governo Regionale atto a scongiurare la perdita di quasi ottocento buste paga su Olbia.
In Airitaly da diverso tempo assistiamo ad una sorta di esternalizzazione del settore Corto e Medio raggio a favore di compagnie Bulgare, la cui affidabilità è ben nota agli addetti ai lavori. Inevitabilmente, con l’aumento del Wet-Lease a scapito del personale Airitaly, si profila una nuova stagione di ammortizzatori sociali. Continuano i contatti con Aziende di call center con l’intento di portare a compimento l’Outsourcing dell’ ufficio prenotazioni, nel quale insistono circa novanta dipendenti. Si continuano ad effettuare alla spicciolata trasferimenti di impiegati verso la sede di Malpensa, generando un continuo svuotamento del Centro direzionale.
Dopo tanti anni di sacrifici in termini salariali e occupazionali, dopo i dolorosi licenziamenti di centinaia di colleghi, dopo mille roboanti piani industriali e fantastiche promesse di sviluppo, si procede ancora con un progetto economico/finanziario che poco ha a che fare con l’oggetto sociale di una compagnia aerea.
Le previsioni del comparto del trasporto aereo, stando alle statistiche, sono in espansione, con milioni di viaggiatori in più nei prossimo anni, e i benefici effetti di questo incrementato volume di attività e ricchezza che sarebbe opportuno rimanessero in quota parte in Sardegna. La mancanza di capacità nel valorizzare tratte importanti come quelle da e per la Sardegna, dimostra come la nostra azienda stia prendendo una pericolosa deriva. L’abbandono delle attività di manutenzione, da sempre svolte negli hangar di Olbia, a favore di società terze (Atitech e Lufthansa) rischiano di mandare disperso un Know-how irripetibile per la nostra Regione. Il ritardo nella definizione del nuovo bando di Continuità Territoriale, dopo un’estate di forte sofferenza per una convivenza forzata su Olbia, temiamo possa fornire il pretesto finale per l’abbandono definitivo dell’isola da parte di Airitaly.
Perciò Le chiediamo un incontro urgente, nel tentativo di scongiurare l’ennesima sciagura occupazionale per la Sardegna.