Cade dal ponteggio a Olbia: rischia di restare paralizzato

L’operaio è caduto da 4 metri mentre stava smontando un ponteggio.

Un gravissimo infortunio sul lavoro si è verificato a Olbia. Un operaio, A.A., di 47 anni, è caduto da un’altezza di 4 metri mentre stava smontando un ponteggio in un capannone della zona industriale. L’infortunio è avvenuto lo scorso 12 gennaio, ma la notizia si è appresa solo in questi giorni. L’operaio è rimasto in ospedale, nel reparto di Ortopedia, fino al 20 gennaio. Rischia di rimanere paralizzato.

Lavorava per conto di una ditta che stava svolgendo dei lavori in subappalto. Secondo le prime indagini di carabinieri e Spresal, l’operaio non era assicurato. Sull’episodio è intervenuto anche il coordinatore Territoriale di Fillea Cgil Gallura Hassan Ben Bouzid che a nome del sindacato esprime vicinanza all’operaio e alla sua famiglia.

“Restiamo in attesa di conoscere la dinamica dell’incidente, pronti a chiedere alle autorità preposte di fare piena luce, individuando tutte le eventuali responsabilità su quanto accaduto – commenta il coordinatore – . Purtroppo questo ennesimo episodio racconta ancora in modo drammatico quanto si debba fare nella fase di prevenzione degli infortuni, e quanto si debba ancora investire per evitare gli infortuni, per intensificare i controlli e per applicare le sanzioni”.

Perché non è possibile che un lavoratore esca di casa al mattino senza farvi più ritorno, o che rischi, come in questo drammatico caso, di ritornarvi paralizzato. Eppure sono i lavoratori, specie nel settore edile, a essere i soggetti più esposti a incidenti gravi e troppo spesso anche mortali. È necessario quindi riportare la sicurezza al centro di tutto, renderla per davvero uno strumento inscindibile dalla qualità del lavoro. Questo valeva prima e vale di più in questo periodo di pandemia e crisi economica” continua Hassan Ben Bouzid.

“Bisogna intensificare i controlli nei luoghi di lavoro, introdurre la patente a punti sulla sicurezza per le aziende e applicare senza se e senza ma le sanzioni penali previste. Perché la sicurezza è una risorsa e non un lusso. Finché verrà considerata un costo, continueranno a presentarsi situazioni di pericolo, o a esserci la morte di lavoratori che stavano semplicemente quello che serve loro per vivere: lavorare”, conclude il sindacato.

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