Polemiche contro Asl Gallura sui numeri dello sciopero: “Ridicolizza la protesta”

Febbre del Nilo

Il Direttore dell’Asl Gallura aveva parlato di un’adesione esigua.

Il PD di Olbia ha preso parola dopo le dichiarazioni del Direttore generale dell’Asl Gallura in merito allo sciopero che si è tenuto il 19 febbraio scorso a Olbia, davanti all’ospedale Giovanni Paolo II. In particolare, Marcello Acciaro: “dichiara con soddisfazione che ha aderito allo sciopero dello scorso lunedì una percentuale esigua di dipendenti, ridicolizzando una forma di protesta che insistentemente, da due anni, coinvolge la categoria di medici, infermieri e le associazioni del terzo settore che costantemente si sostituiscono ai livelli di assistenza socio sanitaria che dovrebbero garantire le istituzioni sanitarie”, fa sapere il Pd.

“Siamo sicuri che il personale si senta adeguatamente sereno di esercitare il proprio diritto di sciopero senza rischio di ritorsioni?  – prosegue la nota della segreteria del Partito Democratico olbiese – Non sono lontani i tempi in cui abbiamo registrato richiami all’ordine da parte dell’assessorato regionale di competenza a beneficio del personale sanitario”.

Il PD mette in evidenza come gli operatori sanitari stiano affrontando parecchie difficoltà sotto gli occhi di tutti. “Autoassolversi in questa maniera dimostra mancanza di cognizione sulla gravità della situazione in cui versa la sanità gallurese oltre che un tangibile atteggiamento di presunzione”, prosegue la nota della segreteria del Partito Democratico di Olbia.

“Recentemente, non a caso, abbiamo denunciato i ritardi e l’effettiva  disorganizzazione in capo alle commissioni mediche deputate a certificare le invalidità civili che a cascata comportano drammatici ritardi per garantire alle famiglie coinvolte da disabilità o invalidità – continua – i diritti previsti dalla normativa vigente quali L 104, indennità di frequenza o accompagnamento”.

Il PD ritiene che porsi in una condizione di ascolto e senza preconcetti nei confronti dei sindacati è fondamentale nell’ottica del miglioramento del sistema sanitario locale. “Non è ammissibile definire incomprensibili le manifestazioni di protesta in relazione all’insoddisfazione del personale ed all’offerta dei servizi sanitari del distretto Gallurese. Sull’offerta sanitaria: l’alta diagnostica strumentale garantita in tempi celeri è un miraggio”. 

Anche il Pd denuncia che le prestazioni offerte per i malati cronici sono lontane anni luce dagli standard qualitativi degni di un territorio che conta un bacino di utenza relativamente ridotto. “Prova ne siano le mancate prestazioni di controllo periodiche a beneficio dei malati di diabete mellito, per citare un esempio lampante. Paradossale che la difesa ardua del proprio operato arrivi nella medesima giornata in cui il report del Ministero della Salute presentato in Senato valuti incontestabilmente la sanità sarda all’ultimo posto nella garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza”.

”La mobilitazione non cesserà ed auspichiamo che i primi cittadini delle città interessate dalla presenza dei tre nosocomi ne prendano atto e si facciano carico – conclude la segreteria del Pd – senza riserve, del disagio sociale manifestato dai cittadini e dal comparto di medici e infermieri”.

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