Gli ambulanti protestano nel piazzale del mercato di Olbia: “Ci sono spuntisti che hanno pagato 5 volte in più lo stallo”

La protesta a Olbia.

Questa mattina il mercato settimanale di Olbia non ha aperto nel piazzale della vecchia stazione. L’aumento del canone unico colpisce anche gli ambulanti di Olbia e questo è stato l’oggetto della protesta odierna da parte di una trentina di commercianti, compresi gli spuntisti.

Ieri l’assessore al Turismo Marco Balata aveva comunicato l’applicazione della tariffa oraria per gli spuntisti. “Alcuni di loro sabato hanno pagato 5 volte in più per uno stallo di 36 metri quadri – spiega il consigliere regionale di Ana Sardegna, Pietro Giordo -. Avrebbe dovuto pagare, secondo la legge nazionale 11,30 euro e non 56 euro. Una tariffa esosa a differenza dei titolari di posteggio, a cui è stata chiesto un importo di circa 20 euro, comunque altissimo secondo i nostri calcoli. Che sono di 12,30 euro per 40 metri quadri. Di posteggio. Ieri l’assessore comunale Balata diceva che ha ridotto le tariffe a 20,50, ma non è assolutamente vero, anzi, sono aumentate e non si è presentato oggi. Ora andremo alla Corte dei Conti a fare ricorso contro questo ennesimo aumento”.

Secondo gli ambulanti le tariffe si pongono in contrasto con la legge istitutiva dello stesso (la numero 160 del 27 dicembre 2019) e con ben due Risoluzioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze. “Si tratta semplicemente di applicare la tariffa base prevista (€ 1,20) – spiega Giordo – e poi sviluppare i calcoli in rapporto alle ore di occupazione e con l’aumento massimo (fino al 25%) e le riduzioni (dal 30 al 40%) previsti dalla Legge e con le modalità stabilite dal Ministero. E bisogna eliminare i coefficienti moltiplicatori che fanno schizzare la tariffa base ad € 1,81, con un aumento, illegittimo, di oltre il 50%”.

 Tutto questo, ritengono i commercianti, per evitare che il Comune applichi agli ambulanti tariffe sballate e/o illegittime, producendo un indebito arricchimento, o arricchimento senza giusta causa in danno degli ambulanti. “Sono richieste che come ANA-UGL abbiamo già avanzato nel corso del Consiglio comunale dell’11 gennaio 2021 ed in successivi incontri con l’assessore e con i dirigenti del settore tributi dell’ente – prosegue -. Ci auguravamo che dalle iniziative ed interlocuzioni fin qui svolte il Comune avesse recepito le nostre osservazioni, anche perché l’assessore Vanni Sanna, ed il sindaco Nizzi si erano dichiarati disponibili a correggere gli errori del Regolamento adottato”.

 “Ricordiamo a tutti che siamo ancora nel pieno di una crisi economica – spiega Giordo -, conseguente alla pandemia ed aggravata dagli effetti causati dalla guerra in corso e che il Canone Unico ha come scopo quello di alleggerire  i costi per l’occupazione di suolo pubblico e non quello di produrre ulteriori ed ingiustificabili aumenti”. 

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