Contagi nelle scuole in Gallura, nuovo protocollo: cosa cambia in vista dell’inverno

I positivi nelle scuole a Olbia e in Gallura.

Aumentano i casi di coronavirus anche nelle scuole e chiudono ancora per mettere in sicurezza i bambini. Un caso più recente è accaduto a Olbia, nel plesso di Santa Maria, l’altro a Luogosanto, dove una materna ha dovuto chiudere a causa di un alunno positivo.

A dare notizia del caso a Olbia il sindaco di Olbia Settimo Nizzi, il quale però ha annunciato che in città la situazione sarebbe stabile. “I casi sono 52 – aveva dichiarato -, la situazione è assolutamente sotto controllo e la Assl sottoporrà le persone interessate a tampone molecolare per bloccare tempestivamente l’eventuale diffusione del virus. Naturalmente, al rientro in classe, i locali saranno stati perfettamente sanificati”.

Ma altri casi di positività nelle scuole a Olbia e in Gallura sono stati riscontrati precedentemente. Circa 4 classi dell’Ipia e 2 classi del liceo Mossa sono finite in quarantena a causa di 4 casi di covid complessivi scoppiati negli istituti. Nella scuola media di Golfo Aranci, un alunno è risultato positivo al coronavirus e il Comune ha dovuto far scattare l’isolamento per tutti. Torna dunque la didattica a distanza, una situazione che sta creando caos e la necessità di trovare soluzioni quando i contagi sono limitati.

In bozza un protocollo per la scuola.

Per risolvere la situazione delle scuole italiane il governo ha preparato una bozza che istituirà un nuovo protocollo per la scuola, come conferma il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. Sarà approvato domani, con l’obiettivo di limitare la Dad. Questo porterà a far scattare la didattica a distanza soltanto se i casi riguardano almeno tre persone positive per classe. Secondo le linee guida con un solo caso di covid in classe, come è accaduto nelle scuole in Gallura, soltanto il positivo andrà in quarantena, mentre nel caso di due positività, andrà in quarantena solo chi non si è vaccinato e non tutta la classe. Regole anche per la durata delle quarantene. Ai tre contagi, gli alunni non vaccinati resteranno a casa dieci giorni, mentre i vaccinati soltanto sette. Per tutelare i più piccoli, per gli alunni che hanno meno di 12 anni, l’isolamento domiciliare scatterebbe per tutti a 2 casi, mentre nelle scuole dell’infanzia e nei nido la quarantena partirà da subito. 

I sindacati delle scuole si vedono da una parte favorevoli a limitare la Dad nelle scuole, garantendo però la sicurezza. “E’ un discorso legato ai dati dei contagi – dichiara il segretario di Uil Scuola Federico Fadda -, credo che in misura sperimentale potrebbe essere utile per evitare la Dad, che anche se è stata in parte buona per mantenere un filo diretto tra docenti e alunni, ha comportato anche delle problematiche. Recentemente alcune classi a Olbia sono finite in didattica a distanza, malgrado i tamponi fatti erano risultati negativi per uno studente positivo. Ora sarebbe opportuno però valutare questo aspetto durante la stagione invernale con un aumento dei casi, anche se si è riscontrato che la percentuale dei vaccini tra i docenti e anche alunni è alta”. Tuttavia, i sindacati territoriali e nazionali hanno chiesto di essere coinvolti. “Credo che debba essere riconvocato un tavolo con i ministeri Salute e Istruzione e le parti sociali firmatarie del protocollo precedentemente firmato”, commenta la segretaria di Flc Cgil Francesca Sardo.

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