Spiaggia di Rena Bianca a pagamento, il caso finisce sul Corriere

Sul Corriere il caso della spiaggia di Rena Bianca a pagamento.

Il caso della spiaggia di Rena Bianca a pagamento è finito sulle pagine del Corriere della Sera. In una lettera indirizzata a Beppe Servegnini, la signora Mariateresa Lastilla, insegnante pugliese di matematica e scienze, esprime la sua preoccupazione e indignazione.

“Ritengo che l’accesso alle bellezze naturali dovrebbe essere garantito a tutti, in modo libero e democratico, tra l’altro Rena Bianca è l’unica spiaggia del paese accessibile a piedi, quindi appannaggio dei minorenni e delle persone avanti con l’età – si legge nella lettera -. Con il supporto dell’associazione Mare Libero, un gruppo di turisti, residenti e proprietari di casa, sta redigendo una lettera di diffida al Comune, sperando che abbia un seguito. Dobbiamo difendere il diritto alla spiaggia libera e garantire che tutti possano godere di questo tesoro naturale senza barriere economiche”.

Diverso il parere di Beppe Servegnini: “Conosco bene Rena Bianca, fin dall’adolescenza. L’affollamento è impressionante: non si riesce neppure a passare tra gli asciugamani. L’acqua è meravigliosa, ma preferisco non pensare agli ettolitri di pipì che finiscono dentro la piccola baia in luglio e agosto. Si troverà una soluzione ragionevole anche per la spiaggia di Rena Bianca. Di certo, il costo dell’ingresso dovrà essere contenuto, il pagamento semplice e rapido. Il mio suggerimento è spingere in questo senso. Limitarsi a dire ‘No!’ non servirà, mi sa”.

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