Otto anni da quando il ciclone Cleopatra portò morte e distruzione a Olbia e in Gallura.
Una data che è e resterà sempre impressa nella memoria di Olbia e della Gallura: il 18 novembre 2013. Sono passati 8 anni da quando il ciclone Cleopatra e la successiva alluvione, portarono morte e distruzione. Un’ondata di maltempo che colpì tutta la Sardegna con 23mila richieste di aiuto e 2mila sfollati.
Ma fu proprio la Gallura a pagare il prezzo più alto quel giorno, in particolare Olbia, dove nel pomeriggio i canali, pieni d’acqua, esondarono travolgendo ogni cosa.
A Olbia il numero più alto di vittime, sei in tutto. Alcune giovanissime, come Morgana Giagoni di due anni e Enrico Mazzoccu di quattro. La madre di Morgana, Patrizia Corona, il padre di Enrico, Francesco Mazzoccu, e ancora Anna Ragnedda e Maria Massa. Famiglie distrutte anche ad Arzachena dove persero la vita, nello scantinato allagato della propria abitazione, Isael Passoni e la moglie Cleide Maria Rodriguez, insieme ai loro figli adolescenti Laine Kellen e Weriston Passoni. La tragedia colpì anche sulla strada di Monte Pino, la provinciale 38 tra Olbia e Tempio Pausania, dove si aprì una voragine inghiottendo Bruno Fiore con la moglie Sebastiana Brundu e la consuocera Maria Loriga. Tredici morti in poche ore.
Una ferita che rimane ancora aperta ma che nessuno vuole dimenticare. Anche quest’anno, vista l’emergenza sanitaria i promotori hanno deciso di non organizzare la fiaccolata. Questa sera invece nella parrocchia di San Michele Arcangelo, alle 18 e 30, si terrà una messa in memoria delle vittime.
La sera del #18novembre del 2013 una violenta alluvione colpì il sassarese e in particolare il comune di #Olbia, provocando allagamenti e frane: 2.770 gli interventi dei #vigilidelfuoco, con squadre che arrivarono per prestare soccorso anche da Lazio e Toscana #pernondimenticare pic.twitter.com/l3YolhZWwm
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) November 18, 2021