Villa all’asta in Costa Smeralda e scandalo nel tribunale di Tempio: tutti assolti

Lo scandalo per una villa all’asta in Costa Smeralda.

La vicenda giudiziaria che aveva scosso il Tribunale di Tempio e coinvolto il giudice Alessandro Di Giacomo insieme all’ex gip Elisabetta Carta, è giunta a una conclusione. I giudici del tribunale di Roma, incaricati di emettere la sentenza, hanno smontato completamente l’impianto accusatorio, assolvendo tutti gli imputati coinvolti nella vicenda.

In particolare, il giudice Alessandro Di Giacomo e l’ex gip Elisabetta Carta erano stati accusati rispettivamente di turbativa d’asta e di rivelazione di segreti d’ufficio in relazione alla vendita giudiziaria di una villa a Baja Sardinia, in Costa Smeralda, appartenuta all’imprenditore arzachenese Sebastiano Ragnedda.

La sentenza ha scagionato completamente gli imputati, poiché i giudici hanno stabilito che non vi è stata alcuna collusione tra di loro né alcun condizionamento riguardo alla vendita della villa. L’ex gip Elisabetta Carta è stata assolta dall’accusa di rivelazione di segreti d’ufficio in quanto il fatto non sussiste, mentre gli avvocati Giuliano Frau e Tomasina Amadori sono stati anch’essi assolti da ogni accusa poiché non hanno commesso il fatto di cui erano stati presuntamente coinvolti, ovvero l’asta pilotata. Analogamente, Ermanno Giua, l’ingegnere olbiese accusato di falsa perizia, è stato assolto perché il fatto contestato non costituisce reato.

La difesa dei cinque imputati è stata affidata agli avvocati Antonello Desini, Giovanni Azzena, Filippo Dinacci, Fabio Varone, Antonello Fadda e Gian Domenico Caiazza, quest’ultimo responsabile della rappresentanza legale di Alessandro Di Giacomo. La sospensione di quest’ultimo da tutte le sue funzioni risaliva al 2017 e da allora non aveva più potuto svolgere il suo lavoro.

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