Giovanni Budroni, i consigli del vocal coach: “Concorsi seri, studio e forza di volontà”

Il vocal coach Giovanni Budroni parla dei giovani cantanti

di Giovanna Tamponi

Giovanni Budroni, oltre ad essere un musicista e un cantante, segue da molti anni come vocal coach molti ragazzi (e non solo). Una chiacchierata di fronte ad un caffè per capire il suo lavoro e il suo impegno per aiutare i suoi allievi a “realizzare un sogno”. E aprire nientemeno le porte del Festival di Sanremo passando per Casa Sanremo.

Lei è titolare dell’Accademia di canto moderno, insegna anche altrove?
Si, sono titolare dell’omonima Accademia di canto moderno e docente presso la scuola media Ettore Pais indirizzo musicale. Sono polistrumentista, gli strumenti principali sono il clarinetto, il sax e il pianoforte.

Da quanto tempo si occupa di musica? Come ha cominciato?
Praticamente da sempre, ho iniziato forse a 5 o 6 anni e da allora ho sempre lavorato con la musica. Sono orgoglioso del mio diploma in pianoforte conseguito al Conservatorio di Cagliari nel 1982. Ma anche del mio trascorso musicale, suonando in vari locali, nelle sale da ballo liscio, ho fatto rock, pop, di tutto e di più. Quando avevo 17 anni ho suonato persino con la grande orchestra del circo Orfei.

Chi è il vocal coach?
Il vocal coach è un professionista che conosce la voce e i meccanismi che ne permettono il funzionamento. Oltre ad avere conoscenze musicali utili a valorizzare un cantante nell’approccio al suo brano, aiutandolo a trovare la propria musicalità.

Lei ha organizzato e organizza vari concorsi, tra cui il Cantabimbo, Una voce per Sanremo e Area Sanremo, come è nato il suo impegno per accompagnare i giovani in queste manifestazioni canore?
Ho iniziato nel 2005, tramite il maestro Luca Pitteri, noto per le sue collaborazioni con Mediaset e con Amici di Maria de Filippi, ad avere i miei primi rapporti con “Una voce per Sanremo” quando il Patron era Fabio Ciacci, e ho continuato a collaborare con lui per circa 10 anni. In seguito venni contattato dalla direzione di “Area Sanremo” che mi propose di seguire le selezioni in Sardegna. Area Sanremo è la porta di Sanremo Giovani. Nasce poi Casa Sanremo, che è oggi una delle rampe di lancio più importanti per i giovani emergenti. I quali durante queste giornate incontrano discografici, autori, cantanti, direttori d’orchestra, arrangiatori e produttori. Farsi ascoltare da queste persone che fanno parte del mondo della musica e soprattutto nel mondo della produzione musicale è fondamentale.

Oggi per un artista emergente è molto semplice pubblicare e portare sul mercato la propria musica tramite il web è invaso di contenuti sonori di varia provenienza. I concorsi canori/musicali sono sempre importanti?
Credo che sia giusto che i ragazzi utilizzino i social web per emergere, ma consiglio ai giovani di partecipare ai festival soprattutto se questi sono seri e aprono ad altre opportunità.

Lei è direttore artistico del “Premio Vittorio Inzaina”, che si tiene a fine agosto, che cosa può raccontarci di questa manifestazione?
Organizzo e sono direttore artistico del “Premio Vittorio Inzaina” giunto alla terza edizione, dedicato al teltese Vittorio Inzaina, che Mike Bongiorno chiamava il “muratorino sardo”. Vittorio fu il primo cantante sardo a partecipare al Festival di Sanremo e arrivò secondo. La manifestazione è andata crescendo con gli anni, grazie anche all’Amministrazione Comunale di Telti, e richiama sempre più voci nuove, giovani talentuosi che vogliono emergere. Anche quest’anno sarà presidente di giuria Ciro Barbato, direttore artistico di Casa Sanremo, musicista e compositore che ha diretto e arrangiato artisti del calibro di Lara Fabian, Gigi D’Alessio e tanti altri. E quest’anno a questo premio ne sarà associato uno di respiro internazionale che porterà due giovani artisti a New York, ma non posso svelare di più.

Come sono stati scelti i ragazzi per Casa Sanremo 2024?
Io mi sono occupato della prima selezione, quindi ho presentato i ragazzi al maestro Barbato e a lui piacquero tutti.

Quanto impegno c’è per portare i ragazzi a Casa Sanremo?
I ragazzi vanno fin da subito motivati a partecipare a questa importante vetrina che “regala un sogno” che deve poi essere coltivato dai ragazzi stessi con tanto impegno, tanta passione e tanta costanza, perché è un percorso molto faticoso ma che può offrire tanto.

Lei si può definire un Talent Scout?
Io preferisco essere un buon maestro anche se nella mia vita posso dire di aver aiutato più di qualche artista a raggiungere la notorietà, parliamo ad esempio di Virgilia Siddi, la giovane di Tertenia vincitrice nel 2007 della 50° edizione dello Zecchino D’oro, oppure Jessica Mazzoli, giovane olbiese diventata famosa grazie a X Factor.

Tra i ragazzi che lei sta preparando a suo parere c’è qualche “talento”?
Si, penso che qualcuno dei “miei” ragazzi sia davvero un talento naturale, mentre alcuni altri sono talenti che vanno curati di più, ma sono tutti dei diamanti grezzi che bisogna raffinare affinché possano brillare.

Come è stata l’esperienza di Sanremo per lei e per i ragazzi?
L’esperienza di quest’anno a Casa Sanremo si può definire assolutamente unica, la qualità era molto alta in tutti i 14 ragazzi. Tra le ragazze vi era Sandra Maricosu, vincitrice del Premio Vittorio Inzaina 2023, uno dei ragazzi era il giovane Nicola Loche, in arte Nikrapper, il piccolo “rapper” che ha superato le selezioni online del talent show di La7 “The coach”.

Ha degli aneddoti da raccontare rispetto all’esperienza che i ragazzi hanno fatto a Sanremo quest’anno?
Quella di quest’anno è stata una bella edizione, i ragazzi hanno partecipato ad una Masterclass con il maestro Barbato e con i fratelli Lazzara e per loro è stata un’esperienza importante. All’inizio ovviamente i ragazzi erano intimiditi dalla grandissima organizzazione. La prima ad esibirsi è stata proprio la Maricosu che suonava la chitarra dal vivo, a lei è toccato il compito di rompere il ghiaccio. Un piccolo aneddoto in realtà c’è, l’esibizione di Kid Reo, fortemente voluto a Casa Sanremo dal maestro Barbato, è stata ripresa e mandata in onda su Rai2 in modo del tutto inatteso.

Cosa consiglierebbe ai ragazzi che voglio intraprendere la carriera musicale e artistica?
Prima di tutto devono crederci, devono studiare molto, la preparazione è fondamentale, lavorare con molta serietà, e poi scrivere. Oggi servono delle belle penne, è importante valorizzare i giovani autori.

Tra i ragazzi a cui lei insegna ci sono dei cantautori?
Si, alcuni stanno iniziando questo percorso musicale, e poi c’è Alex (in arte Kid Reo) ha già scritto alcuni brani riscuotendo particolare interesse da parte dei discografici.

Cosa direbbe ad un ragazzo che, dopo aver fatto qualche esperienza, subisce un rifiuto?
Le porte in faccia talvolta sono uno stimolo a fare meglio. Non bisogna demordere, perché con la forza di volontà e tanto impegno, se c’è il talento e la capacità, prima o poi si arriva al risultato. Questo è un sogno, sta a loro realizzarlo, io offro l’occasione della visibilità in una grande vetrina come Casa Sanremo.

Le famiglie sono importanti?
Le famiglie sono molto importanti, devono essere un supporto per i giovani.

Vuole dire qualcosa ai giovani aspiranti cantanti/musicisti?
Si, iscrivetevi ai concorsi seri come il premio Vittorio Inzaina, fate le selezioni per Casa Sanremo, perché questo è il modo giusto per intraprendere la strada di un sogno.

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