Primo anno di vita, le tappe fondamentali: come riconoscere il pianto dei neonati

Il primo anno di vita di un bimbo è un percorso molto particolare, fatto di cambiamenti e di scoperta, e che deve essere affrontato con grande attenzione. Bisogna prestare cura anche al più piccolo dei segnali, che potrebbe infatti comunicare un disagio più grande. Si fa ad esempio riferimento al pianto dei piccoli, che può essere diverso in base alle tappe che il bimbo sta attraversando, e che richiede quindi una particolare attenzione. Vediamo di approfondire questo tema, scoprendo le tappe del primo anno di vita e i tipi di pianto dei bambini.

Le tappe del primo anno di vita di un neonato

Il bambino in 12 mesi affronta numerose tappe e diversi cambiamenti. Per prima cosa, cerca sempre di mantenere il contatto visivo e adotta una serie di comportamenti che rappresentano il suo “esordio” con la socialità, come i sorrisini e la ricerca del gioco. Tutto questo avviene entro i primi 3 mesi o 6 mesi di vita del piccolo. Anche la comprensione del mondo che lo circonda cresce, e avviene tramite l’utilizzo dei sensi, soprattutto se si parla del tatto dato che la vista è ridotta durante i primi mesi di vita.

Ovviamente anche il linguaggio si sviluppa con il passare delle settimane, con l’emissione di una serie di catene di sillabe sempre più complesse, che lo aiutano a prendere confidenza con la lingua e a farsi capire da chi lo ascolta. In secondo luogo, non dimentichiamoci dei cambiamenti che riguardano il fisico, i muscoli e l’attitudine psico-motoria in generale. Il bimbo con il passare dei mesi prende una consapevolezza sempre maggiore del proprio corpo, partendo dalle mani fino ad arrivare alle gambe e ai piedi, passando per il collo, la testa e la schiena.

I tipi di pianto del bambino

Chi ha già avuto a che fare con i neonati, sa bene che i bambini spesso piangono semplicemente per attirare l’attenzione dei genitori. In realtà il pianto è una componente essenziale del linguaggio di un bimbo, dato che si tratta di una forma d’espressione per comunicare a chi lo circonda le proprie esigenze o i propri desideri. È chiaro che il pianto può essere anche causato da altre incidenze: l’irritabilità e il pianto eccessivo possono essere, infatti, tra i sintomi della dentizione dei neonati che, come spiegano alcune pagine informative, può avvenire tra i 3 mesi e i 12 mesi.

Naturalmente vi sono tipologie più comuni, il bimbo piange spesso perché ha fame, e tenta dunque di richiamare l’attenzione della mamma, soprattutto dopo che gli altri segnali sono falliti, come lo schiocco della lingua e la ricerca del seno con la testa e la bocca. Infine, i neonati piangono anche a causa dei pannolini da cambiare, perché hanno sonno, per paura o stress, o perché vogliono essere presi in braccio.

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