Beaujolais: il vino rosso versatile che sta tornando alla ribalta

Il Beaujolais è un vino giovane e piacevole da condividere e da gustare per stare insieme.

Fu nel 1951 che questo vino venne immesso sul mercato per la prima volta con la denominazione ufficiale di “Beaujolais Nouveau”, ed è stato poi estremamente popolare dalla fine degli anni ’70 fino all’inizio degli anni ’90; tuttavia, i suoi sapori piuttosto semplici non sono riusciti a soddisfare il palato del pubblico degli anni ’90, abituato a rossi più sofisticati.

La critica enogastronomica dell’epoca, particolarmente dura, ha danneggiato la reputazione di questo vino giovane snobbano i suoi elementi leggeri e festosi. Il punto più basso è stato probabilmente toccato nel 2001, in concomitanza con una produzione eccessiva che ne fece crollare il valore di mercato. È stato un campanello d’allarme per il settore. Da allora la produzione è diminuita in quantità, ma ha riacquistato la sua qualità, ed è diventato un vino molto ricercato anche sul mercato online, dove può essere acquistato presso l’enoteca Svino.

“Tutto ciò che di negativo abbiamo sentito sul Beaujolais Nouveau risale a vent’anni fa. Per me appartiene al passato”, afferma il viticoltore Gilles Gelin. “È un vino vero ed è molto complicato da produrre. È come il rosato: tutti pensano che sia facile da fare, ma bisogna essere molto precisi nella vinificazione”. Concentrandosi su lotti di produzione più piccoli, le nuove generazioni di viticoltori e produttori tra cui il Domaine Jules Desjourneys ed il Domaine Anthony Thevenet hanno affinato la qualità del Beaujolais ed hanno contribuito a ripristinarne la reputazione.

In generale si tratta di vignaioli che hanno meno di 40 anni e hanno studiato all’università prima di recarsi all’estero per fare la gavetta. Sono poi tornati a casa e hanno intrapreso un duro lavoro per far cambiare idea ai consumatori su questa regione vinicola sottovalutata.

La rinnovata reputazione del Beaujolais Nouveau rimane in ogni caso legata alle celebrazioni. Il vino può essere commercializzato solo a partire dal terzo giovedì di novembre di ogni anno. I produttori di questa regione sono gli unici che possono vendere legalmente il loro vino così presto dopo la vendemmia, che di solito avviene tra la fine di agosto e l’inizio di settembre.

Appassionati e curiosi si recano nelle enoteche, nei bar e nei ristoranti per godersi un bicchiere dell’ultima annata. Coloro che non riescono proprio ad aspettare prendono parte ai numerosi eventi festivi che si svolgono a partire dalla mezzanotte in punto nella fatidica notte tra mercoledì e giovedì, con bicchieri di Beaujolais Nouveau serviti direttamente dalla botte. Per celebrare l’arrivo della nuova annata si organizzano anche eventi più particolari, come maratone o escursioni nella regione del Beaujolais, dove ogni pochi chilometri un bicchiere di vino attende i partecipanti.

Ottenuto dall’uva Gamay, il Beaujolais deve notoriamente il suo stile alla macerazione carbonica, un metodo di fermentazione delicato che produce vini leggeri e fruttati; invece di essere pigiati, i grappoli interi vengono posti in una vasca con anidride carbonica e all’interno degli acini inizia la fermentazione. Circa il 25% delle uve coltivate nella regione collinare della Francia orientale finiscono per trasformarsi in un vino Beaujolais, che ha oggi un grande successo in giro per il mondo: la metà della produzione annuale viene esportata, la maggior parte in Giappone, negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Dieci villaggi nel Beaujolais, ciascuno con i propri terroir distintivi, possono produrre vini etichettati con il nome del villaggio; ognuno di questi cru produce un vino con caratteristiche distintive l’uno dall’altro. Questi imbottigliamenti di Gamay, che rappresentano la migliore qualità che questa regione ha da offrire, sono diventati i preferiti dei sommelier alla ricerca di alternative più convenienti e accessibili rispetto ai Pinot Noir prodotti dai vicini settentrionali del Beaujolais, nella Côte d’Or della Borgogna.

La vendemmia 2023 è iniziata, come di consueto, il 1 settembre, dopo un agosto difficile che ha portato un’ondata di caldo, seguita da alcune grandinate, e da altro caldo che ha danneggiato le viti più giovani e quelle piantate a quote più basse. Le alte temperature hanno accelerato la vendemmia, dando ai coltivatori un senso di urgenza nel togliere le uve Gamay dalle viti per evitare una maturazione eccessiva. I vini che ne sono risultati mostrano un po’ più di peso rispetto alla media.

Sia il vino novello che i vini Beaujolais cru sono più piacevoli da bere leggermente freddi. Questi vini rossi fruttati tendono ad essere di corpo leggero e non eccessivamente acidi, per cui si abbinano bene ad un’ampia gamma di cibi come un piatto delicato di tacchino, contorni piccanti ed anche dolci in salsa di mirtilli rossi.

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