Da Alisarda ad Air Italy perchè vale ancora la pena sognare

Le prospettive per la compagnia aerea.

Da Alisarda a Meridiana sino ad Air Italy, tre nomi differenti sinonimo per tutti i galluresi del sogno di una terra dalle immense potenzialità. Un sogno a cui tutti abbiamo creduto che viene scosso dalla notizia della liquidazione della compagnia. Lo sgomento e la paura per ciò che questo comporta, non solo per i dipendenti diretti della compagnia, ma per tutto ciò che gli gravita attorno, è accompagnato da un senso di impotenza e di rabbia per le modalità in cui questo avviene. Nessun coinvolgimento dei sindacati, nessun dialogo con il governo nazionale o regionale. Solo una fredda lettera di commiato che ha rimbalzato nel web e che lascia ancor di più l’amaro in bocca.

Non è facile entrare nel merito della gestione aziendale. Il settore aereo, come tutti sappiamo, è assai complesso. Ma è doveroso entrare nel merito delle 1450 famiglie, che da allora vivono nell’incertezza. È doveroso interrogarci sul futuro dei nostri cieli se vogliamo sperare di essere ancora competitivi nel mercato turistico. La politica ad ogni livello oggi più che mai deve rimboccarsi le maniche ed intraprendere un cammino comune, deve indossare un abito fatto di tutela e salvaguardia dei livelli occupazionali, scarno dai simboli di partito legandosi solo alla nostra appartenenza a questa terra. Terra bistrattata e troppo spesso penalizzata dalla sua condizione di isola, ma che rivendica con orgoglio il suo diritto alla crescita, alla mobilità e allo sviluppo.

Forse in fondo siamo ancora sognatori. Per questo non posso che accarezzare con speranza l’idea di poter realizzare l’ipotesi di acquisizione, insieme ad altri soci, della compagnia ad opera della Regione Sardegna, così come paventato dal nostro Presidente. I modelli da seguire non mancano, il cammino è lungo e sicuramente non facile ma non irrealizzabile. Sarebbe un riscatto e certamente un forte segnale di come anche le situazioni più nefaste si possono volgere a nostro favore. La priorità ora, comunque, rimane la tutela dei dipendenti.

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