Alcolici vietati in centro, lo sfogo della storica bottega Carassale: “Così si chiude”

Lo sfogo di un commerciante a Olbia.

Continuano le polemiche per l’ordinanza del sindaco di Olbia Settimo Nizzi, per arginare il consumo dell’alcol in centro da parte di minorenni. Il provvedimento ha imposto limitazioni anche ai commercianti delle botteghe di prodotti tipici sardi.

L’ordinanza contro gli alcolici.

Uno di questi è la storica bottega di Carassale, che nel centro storico è presente dal 1919. Non fa fatica a trattenere la rabbia e si sfoga anche sui social, contro la chiusura imposta del suo negozio e il divieto di vendere alcolici dalle 20 alle 7. “Non è possibile chiudere un locale che vende al turismo per colpa di pochi, dopo le penalizzazioni che abbiamo subito con la pandemia, questo ci costringe a chiudere – si sfoga Pietro Andrea Carassale, proprietario di Stella Sapori di Sardegna – . E’ inutile che si organizzi il Rally e altri eventi se poi chi viene qui e ha il traghetto alle 22 poi non può acquistare nulla nelle vicinanze perché c’è un’ordinanza del genere. Se quei ragazzini si fossero picchiati con una cintura avrebbe chiuso le pelletterie?”.

Il commerciante racconta, poi, di non aver potuto vendere ieri sera il mirto sardo a due turisti. “Mi hanno guardato come se fossi un extraterrestre, sicuramente avranno pensato se è possibile che in un posto turistico non si possano vendere alcolici la sera perché c’è un’ordinanza – prosegue –. Sarebbe stato equo se si sanzionasse chi ha sbagliato, non possiamo pagare tutti per colpa di alcuni. Tra l’altro io non vendo solo alcolici, ma anche souvenir e altri prodotti che vengono ricercati dal turista. Ora vorrei capire come può venire gente a Olbia se i negozi come il mio restano chiusi la sera”.

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