Rissa in centro a Olbia, i negozi etnici si difendono: “Non vendiamo alcol ai ragazzini”

Le parole dei proprietari degli alimentari di Olbia.

I tanti esercenti di alimentari etnici distribuiti attorno al centro storico di Olbia non ci stanno ad essere additati come quelli che vengono bevande alcoliche ai minori.

I proprietari si difendono.

Uno di questi è Rajib, con il suo negozietto di alimentari in via Acquedotto che gestisce con il suo socio. “Chiedo sempre i documenti quando entrano i ragazzi, non è vero niente che vendo alcol ai minorenni, perché da me non sono mai entrati ragazzini”, ha detto. “Se vengono i maggiorenni e poi arrivano i bambini non è colpa nostra”, ha aggiunto un altro negoziante affianco a lui.

Ma non mancano i delatori. “Purtroppo c’è chi lo fa e non faccio nomi – ha affermato Ibra , proprietario di un altro negozietto di alimentari al corso Umberto -. Anche da me vengono e li mando via, però vanno altrove a comprarli e so da chi vanno perché li ho sentiti”. Gli esercenti sono tutti contrari all’ordinanza del sindaco Settimo Nizzi, che reputano troppo restrittiva. “Pago 9mila euro di affitto per il mio locale e siamo stati penalizzati dal covid – ha proseguito Ibra -, basterebbero più controlli da parte delle forze dell’ordine o mandare gente in borghese, così da punire chi vende ai bambini”.

Anche un altro negoziante del Bangladesh, Oddar, che gestisce il suo alimentari sulla piazza Matteotti, si esprime sulle misure del sindaco. “Allora, io faccio tutto in regola, ho le telecamere nel locale e quindi se uno vuole fare controlli lo vede – ha dichiarato -, non si può far pagare a tutti quello che fanno alcuni. Inoltre, tra poco è estate, noi potevamo tenere aperto fino a tardi dopo un periodo come questo, per poterci riprendere, dato che ci sono dei costi per tenere aperto”.

Nel centro storico c’è chi assiste ogni giorno a situazioni di maleducazione e violenza, anche da parte degli avventori stessi. “Una volta mi è capitato che sono entrati un gruppo di ragazzini e ho rischiato mi rubassero anche la merce perché vengono in tanti – ha aggiunto Ibra -. Per non parlare di un tizio adulto che entra perché i ragazzini gli danno i soldi per comprare l’alcol”.

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