Tende, escursioni e cellulare vietato: 30 ragazzi al campo scuola della Protezione civile a Olbia

Il campo scuola della protezione civile a Olbia.

Anche Olbia partecipa all’edizione 2018 del campo scuola organizzato da Dipartimento nazionale di Protezione civile. Ieri mattina alle 11 , all’inaugurazione del campo, l’aula magna della scuola media Ettore Pais di via Nanni era gremita di bambini accompagnati dai loro genitori. Nel cortile dell’istituto, l’associazione Gaia, aderente alla Prociv Italia, ha allestito le tende con le brande dove 30 partecipanti dai 10 ai 13, con la supervisione di 10 operatori, faranno quest’esperienza unica e formativa.

Lo sostiene Maria Antonietta Cossu, in qualità di rappresentante del campo e pedagogista: “E’ molto importante che nella nostra città oggi si facciano delle attività di questo genere. Sappiamo quanto la protezione civile sia stata utile alla nostra città e riuscire imparare qualcosa sul rispetto dell’ambiente studiando e divertendoci con attività di alto valore educativo. Soprattutto in una realtà, come Olbia, caratterizzata da un forte disagio giovanile”.

Il progetto è partito nel 2007. Olbia partecipa dal 2014 ed è già alla terza edizione. La seconda si è tenuta nel 2015 ma a causa di intoppi burocratici, per due anni non si è potuto ripetere. Il progetto è nato con lo scopo di arrivare agli adulti tramite i bambini.

Altri campi scuola sono già stati organizzati in altre località sarde: Orune, Sassari e Assemini. Coinvolte anche diverse regioni italiane della penisola, con 300 campi in tutto il territorio nazionale. I ragazzi saranno coinvolti in escursioni, come quella di domani a Tavolara dove i ragazzi si incontreranno con la Guarda Costiera che li coinvolgerà ad attività in mare. A Ferragosto, durante la giornata, i bambini saranno impegnati in una scampagnata a Monte Pinu dove incontreranno la Guardia Forestale e ci saranno anche giochi campestri.

Un’esperienza che porta con sé anche l’opportunità per i ragazzi di riscoprire la socializzazione. I ragazzi, infatti potranno usare i loro telefoni cellulari soltanto un’ora al giorno (alle 21) e “questa direttiva si è dimostrata utile nei precedenti campi perché i ragazzi hanno mostrato un distacco dallo smartphone”, dichiara Fabrizio Murgia, presidente dell’associazione Gaia.

Ne è consapevole anche Massimo S., genitore di uno dei giovani partecipanti: “E’ un’esperienza formativa molto buona per i ragazzi e i loro genitori. Ho coinvolto mio figlio Riccardo a parteciparvi. Inoltre, daranno anche dei crediti scolastici”. Infatti, alla chiusura del campo, che avverrà il 18 agosto, ai bambini verrà rilasciato un attestato firmato dall’amministrazione comunale e dall’associazione Gaia, da presentare negli uffici di segreteria delle scuole frequentate.

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