Alla scoperta della Sardegna medievale

Durante il Medioevo, la Sardegna era suddivisa in quattro giudicati, ognuno retto da un giudice. Questa suddivisione portò alla creazione dei quattro regni di Cagliari, Arborea, Torres (o Logudoro) e Gallura. Durante questo periodo, l’architettura sarda raggiunse uno dei punti più alti grazie all’influenza di diverse correnti artistiche provenienti da Pisa, Genova e Spagna.

I giudicati della Sardegna.

I giudicati sardi erano entità politiche semi-indipendenti che governavano diverse parti dell’isola durante il periodo medievale. Questi territori erano suddivisi in quattro giudicati principali:

  1. Giudicato di Cagliari: Questo giudicato era situato nella parte meridionale dell’isola e aveva come capitale Cagliari. Il primo giudicato a essere istituito, la sua influenza si estendeva su una vasta area costiera.
  2. Giudicato di Arborea: Situato nella parte occidentale dell’isola, il giudicato di Arborea era noto per la sua autonomia e il suo spirito combattivo. La regina Eleonora d’Arborea è una figura storica famosa per aver promulgato le famose Leges Barbarorum, un codice legale avanzato per l’epoca.
  3. Giudicato di Torres: Questo giudicato aveva come capitale Turris Libisonis, attuale Porto Torres, sulla costa nord-occidentale dell’isola. Anche se era uno dei più piccoli, aveva un ruolo significativo nella politica sarda..
  4. Giudicato di Gallura: Situato nella parte nord-orientale dell’isola, il giudicato di Gallura aveva come capitale Luogosanto. Era noto per le sue relazioni con la Corsica e il suo contributo alla cultura sarda.

La società e la cultura.

La Sardegna giudicale ha lasciato un’impronta duratura sulla cultura e sulla società dell’isola. La lingua sarda, che ha radici antiche e una ricca tradizione letteraria, ha ricevuto un notevole impulso durante questo periodo. La musica tradizionale, le danze e le feste popolari continuano a celebrare la storia dei giudicati sardi.

La giustizia sarda è stata anche influenzata dai giudicati. Le famose Leges Barbarorum della regina Eleonora d’Arborea erano una raccolta di leggi che regolamentavano la vita quotidiana e le pratiche giuridiche dell’isola. Questo codice legale avanzato ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo del diritto in Sardegna.

L’eredità dei giudicati sardi.

Nonostante il periodo dei giudicati sia giunto al termine con l’arrivo degli Aragonesi nel XIII secolo, la Sardegna giudicale continua a influenzare la cultura e la storia dell’isola oggi. Molte tradizioni, leggi e istituzioni hanno radici profonde in questo periodo storico. Inoltre, i giudicati sardi sono un orgoglioso simbolo di autonomia e indipendenza, valori che continuano a risuonare nella cultura sarda contemporanea.

Le chiese romaniche della Sardegna

La Sardegna vanta numerose chiese romaniche che rappresentano il risultato dell’incontro tra la cultura dei Giudicati isolani e quella dei mercanti e predicatori pisani, genovesi e spagnoli.

La Basilica di San Saturnino a Cagliari

La Basilica di San Saturnino a Cagliari è uno dei più antichi monumenti paleocristiani della Sardegna. Costruita nel V secolo, è dedicata al patrono della città e presenta una pianta a croce greca. Nonostante i danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, la chiesa è stata recentemente restaurata.

La Basilica di San Gavino a Porto Torres

La Basilica di San Gavino a Porto Torres è la più grande e antica delle chiese romaniche della Sardegna. Costruita a partire dal 1030 da maestranze pisane, presenta una pianta simile alle antiche basiliche di epoca romana. Il suo portale romanico, risalente all’XI secolo, è un elemento di grande rilevanza.

La Cattedrale di Santa Maria del Regno ad Ardara.

La Cattedrale di Santa Maria del Regno ad Ardara è un esempio di architettura romanico-pisana con influenze lombarde. Costruita all’inizio del XII secolo per ordine dei Giudici di Torres, è interamente realizzata in trachite nera, motivo per cui è conosciuta come il “Duomo Nero di Ardara”.

La Basilica di San Simplicio ad Olbia.

La Basilica di San Simplicio ad Olbia è una delle chiese romaniche più imponenti e significative della Sardegna. Costruita tra l’XI e il XII secolo sui resti di una necropoli romana, presenta uno stile romanico pisano-lombardo e è realizzata con blocchi di granito grigio. La facciata è tripartita e presenta una grande trifora di tipo islamico.

La Chiesa di San Nicola ad Ottana

La Chiesa di San Nicola ad Ottana è un altro esempio di architettura romanico-pisana in Sardegna. Costruita all’inizio del XII secolo su una preesistente chiesa bizantina, è interamente realizzata con blocchi di trachite nera e violacea. All’interno della chiesa si può ammirare il polittico di Mariano IV d’Arborea del 1344.

La Cattedrale di Santa Giusta a Oristano

La Cattedrale di Santa Giusta a Oristano fu edificata intorno al 1140 per conto dei Giudici di Arborea. Presenta uno stile di impronta lombarda e è caratterizzata da lesene verticali sulla facciata, un portale architravato decorato con arco e una grande trifora che illumina l’interno. Sotto il presbiterio si trova una cripta, dove si dice che sia stata martirizzata una santa.

La Chiesa di Santa Maria a Uta

La Chiesa di Santa Maria a Uta è considerata una delle massime espressioni dell’architettura romanico-pisana in Sardegna. Costruita nel XII secolo da maestranze toscane, presenta prospetti scanditi da paraste angolari, archetti pensili e decori scultorei vari. L’interno è a tre navate e le colonne che lo separano sono di epoca romana.

La Chiesa della Santissima Trinità di Saccargia

La Chiesa della Santissima Trinità di Saccargia è il più alto esempio di architettura romanica nel nord della Sardegna. Costruita nel 1116 sulle rovine di un monastero preesistente, è stata affidata ai monaci Camaldolesi. La chiesa è stata ampliata e presenta affreschi medievali all’interno.

I castelli.

Oltre alle chiese romaniche, la Sardegna vanta anche importanti castelli che testimoniano il periodo medievale dell’isola.

Il quartiere Castello di Cagliari

Il quartiere Castello, è il più antico dei quattro quartieri storici di Cagliari. Racchiude i palazzi dell’aristocrazia e la cattedrale ed è circondato da mura e bastioni ben conservati. Tra i principali punti di interesse si trovano la Torre di San Pancrazio e la Torre dell’Elefante.

Il Castello dei Doria a Castelsardo

Sulla sommità della rocca di Castelsardo si trovano i resti del Castello dei Doria, costruito tra il XII e il XIV secolo. La cinta muraria e la rocca interna sono ancora visibili oggi. Attualmente, il castello ospita il Museo dell’Intreccio Mediterraneo, che espone cestini provenienti da tutto il Mediterraneo.

Conclusioni

L’architettura romanica in Sardegna, sviluppata durante il periodo medievale, rappresenta una fusione di diverse influenze culturali. Le chiese e i castelli dell’isola testimoniano l’incontro tra la cultura locale dei Giudicati isolani e varie influenze. Questi edifici sono un importante patrimonio storico e artistico che merita di essere preservato e valorizzato.

Contenuto realizzato in collaborazione con la Regione Sardegna – Assessorato al turismo, artigianato e commercio.

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