Calcio, mister Simone Marini e la salvezza del Porto Rotondo: “Risultato storico”

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Intervista all’allenatore del Porto Rotondo.

Dopo la storica salvezza del Porto Rotondo, ottenuta con 4 giornate di anticipo nonostante un girone di andata terminato in penultima posizione con soli 12 punti, l’allenatore Simone Marini ha parlato a mente fredda del risultato e delle componenti fondamentali per l’ottenimento dell’obiettivo.

Con una squadra molto rinnovata che ha visto nell’ultima stagione e mezza la partenza di alcuni dei giocatori più esperti, protagonisti della cavalcata della squadra dalla promozione all’ Eccellenza, – Mascia, Alessandro Rassu, Giovanni Rassu, adesso allenatore in seconda dei biancazzurri, ma anche Bulla, Pilosu, Tusacciu, Passalenti, e altri-, l’arrivo di qualche acquisto di qualità – Ruzzittu, Bruno, Mulas – ritorno -, Pala, Varrucciu – e la crescita esponenziale di alcuni giovani che sono entrati in pianta stabile in prima squadra e nella formazione iniziale, tra tutti Seddaiu, Bassu e Piemonte, la formazione di Marini nella prima parte della stagione non riusciva a raccogliere quanto seminato in allenamento: “C’è stato un rinnovamento che era iniziato nel mini-torneo dell’anno scorso, quest’anno siamo partiti con un’ottima rosa, ma eravamo un gruppo abbastanza nuovo, con tanti fuoriquota esordienti assoluti nella categoria, che sicuramente è stato un fattore che all’inizio ci ha dato qualche difficoltà. In più abbiamo sofferto la disponibilità a singhiozzo di alcuni elementi molto importanti per via di infortuni, covid, e altri problemi che hanno condizionato il nostro girone di andata rendendolo molto difficile e costringendoci ad attraversare un periodo terribile, con un lungo filotto di sconfitte consecutive. Ma questo ci è servito proprio per forgiare il nostro carattere. Abbiamo avuto la forza e il coraggio di crederci sempre e avere fiducia nei nostri mezzi, e con il sopraggiungere della condizione ottimale di tutti i giocatori abbiamo potuto trovare continuità delle prestazioni e poi anche dei risultati nel girone di ritorno, potendo affrontare anche le partite più difficili con un certo piglio”.

Nonostante la consapevolezza del lavoro svolto e delle qualità della squadra, nel momento di difficoltà Marini si era messo a disposizione della squadra per un eventuale esonero: “In certi momenti è normale mettersi in discussione, perchè è giusto che l’allenatore lo faccia per primo. I risultati non arrivavano nonostante l’impegno dei ragazzi e dopo tante stagioni in cui abbiamo raggiunto l’obiettivo, trovandoci in quella situazione a dicembre, per il bene della società e della squadra ho trovato normale mettermi in discussione. Ma ho invece trovato l’appoggio assoluto dello staff, dei ragazzi e soprattutto della società, che si è confermata ancora una volta molto serena, coi piedi per terra e concreta. Ci ha dato fiducia, e questo ci ha dato la tranquillità necessaria per reagire”. Una scelta lungimirante: “Alla fine hanno avuto ragione, confermando lo staff e non rivoluzionando la rosa, come hanno fatto altre squadre che hanno cambiato tanto, prendendo anche giocatori da fuori, senza ottenere risultati apprezzabili”.

Un altro motivo di orgoglio del Porto Rotondo è quello di non essersi imbottito di giocatori stranieri, puntando sulla valorizzazione dei talenti del territorio: “Il Porto Rotondo confida nel suo settore giovanile, nella collaborazione con l’Olbia, che ci permette di godere delle prestazioni di qualche ragazzo della sua Primavera, dei ragazzi locali e del lavoro. E questa è una ricetta che ci consente di andare avanti in maniera dignitosa e divertente. E’ ciò che è successo quest’anno, dando la possibilità ad alcuni ragazzi del settore giovanile di esordire, di giocare, e dando la possibilità a qualche ragazzo in uscita dall’Olbia di fare esperienza in un campionato importante come quello di Eccellenza. Non abbiamo cambiato quasi niente, e alla fine chi ci ha creduto è stato premiato. Seddaiu, Bassu, Pinna, Delogu, Scanu, Cianfrocca, Degortes, Mourot, Deiana, e gli altri, ragazzi sempre presenti agli allenamenti che hanno iniziato a prendere confidenza col campionato di Eccellenza. Hanno partecipato tutti, ci alleniamo sempre con un gruppo molto numeroso, ed è gratificante sia per i ragazzi che per chi li allena. In un calcio in cui si vede sempre meno programmazione, con l’acquisto di decine di giocatori che vengono da fuori senza trovare qualcosa di meglio rispetto a ciò che si può trovare sul territorio con una seria programmazione, costruire qualcosa che duri nel tempo sul territorio è la ricetta per sopravvivere. Abbiamo un grosso settore giovanile, abbiamo investito tanto su questo, e qualche buon giocatore ogni anno riusciamo a tirarlo fuori, e questo ci fa risparmiare ed è un motivo di orgoglio. Nei centri più piccoli probabilmente è anche più difficile reperire giovani dalla scuola calcio, ma noi abbiamo trovato spesso nelle categorie inferiori trovando giocatori di spessore da valorizzare. A volte forse c’è poca attenzione, poca voglia di costruire, e si vive alla giornata, spendendo anche molto di più rispetto alle squadre che programmano meglio e possono garantirsi una continuità“.

Il risultato storico del Porto Rotondo è frutto di una sinergia tra le varie componenti, che hanno contribuito alla scalata fin dalla prima categoria: “Devo ringraziare lo staff, siamo stati anche noi una squadra molto compatta, a partire dagli albori, con tutte le figure che poi hanno lo hanno integrato, sempre, anche nelle difficoltà. Graziano Rotelli, il preparatore atletico e uno dei due allenatori in seconda. Giovanni Rassu, l’altro allenatore in seconda, i preparatori dei portieri, Giampiero Pisciottu, Mauro Bertaglia e Giuseppe La Fortezza, il fisioterapista Francesco Canu, e Marco Piemonte, che è il tramite tra la squadra e la società, sempre presente e sempre disponibile. Senza il loro aiuto questa cavalcata non sarebbe stata possibile. Mi hanno dato veramente una grossa mano. Ringrazio i giocatori, che hanno dato veramente tutto. Siamo una squadra che si allena tre o quattro volte alla settimana, i ragazzi danno sempre massima disponibilità e questo ci permette di lavorare meglio, di più, con allenamenti specifici. Ci alleniamo di notte, perchè siamo tutti lavoratori, facendo sacrifici importanti. Loro hanno fatto la differenza perchè sono loro che vanno in campo, sono bravi, estremamente disponibili e così si sono tolti delle soddisfazioni, dai più esperti al più piccolo, anche passando attraverso momenti difficili ma non perdendo mai la fiducia. Ringrazio la società, che ha tenuto i nervi saldi, ci ha comunicato serenità, ha cercato nei limiti delle possibilità di non farci mancare niente. Io chiedo continuamente alla società qualcosa in più per migliorare le condizioni di allenamento, la logistica e l’organizzazione, e vengo sempre accontentato. Il presidente Ezio Setzi e tutti i dirigenti mi sono sempre venuti incontro il più possibile, e questo risultato è un regalo anche per loro, che lo meritano assolutamente. Ringrazio infine tutte le persone che vengono a vederci e sostenerci, tifosi, genitori, parenti, dirigenti, mogli, figli. La salvezza è dedicata a loro, che ci hanno creduto e ci hanno sempre sostenuti”.

La squadra onorerà le rimanenti partite: “Domenica affronteremo l’Ossese decimati per via degli infortuni e delle squalifiche, ma andremo a giocarci la partita al massimo, consapevoli delle difficoltà perchè l’Ossese è una squadra forte, ma lo abbiamo fatto in tutte le partite e continueremo a farlo, come è giusto e come hanno sempre fatto tutti contro di noi. Continueremo ad allenarci come sempre. Vorremmo fare ancora dei punti e provare a stabilire il nostro record di punti in questa categoria. Dopo 9 anni che alleno questa squadra, è l’unica volta, forse la seconda dopo l’anno in prima categoria, in cui possiamo goderci le ultime giornate senza patemi d’animo”.

La prossima stagione è già alle porte: “Non sì è ancora parlato di questo. La società decide, parleremo con calma. Spero che la mia situazione lavorativa mi consentirà di allenare ancora e di far fronte agli orari necessari per allenare. Ne parleremo con calma. Sedermi a parlare con Ezio Setzi e i dirigenti del Porto Rotondo, è sempre un piacere e una priorità rispetto ad altre eventuali possibilità di allenare altrove, come successo in passato, sempre declinate per riconoscenza nei confronti del Porto Rotondo, che mi ha sempre dato massima fiducia. Tutti insieme siamo arrivati fin qui, e credo che il Porto Rotondo sia una realtà ambita da tanti: allenatori, tecnici, giocatori. Chi ha la possibilità di esserci deve tenersi stretta questa possibilità e valutare bene prima di cambiare aria, perché è una società dove si sta molto bene. Credo che quest’anno sia stato un anno sofferto, ma che proprio questa sofferenza ci abbia aiutato a raggiungere l’obiettivo importante e gratificante, siamo tutti molto soddisfatti. Abbiamo superato un momento nervoso molto difficile, ma poi la squadra ha dimostrato il suo valore e il peso del proprio tasso tecnico. Le vittorie con Villacidrese, Ossese, Ferrini, Nuorese, sono risultati che per noi, che siamo una piccola del campionato, sono motivo di orgoglio. Risultati non facilmente ripetibili, una grandissima soddisfazione“.

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