A Buddusò un centro studi sulle donne e la letteratura di genere

I libri si riconosceranno con un bollino rosa.

La letteratura di genere trova posto tra gli scaffali della biblioteca di Buddusò. La scorsa settimana, giovedì 1 febbraio, davanti a un numeroso pubblico, si è svolta la presentazione del centro studi documentale di genere della biblioteca comunale di Buddusò. Una idea sviluppata in sinergia con il centro antiviolenza Prospettiva Donna di Olbia nell’ambito del progetto “Sas – Sardegna a scuola”, sostenuto dall’assessorato regionale alla pubblica istruzione.

Il centro studi documentale è composto da una serie di testi interdisciplinari, saggi, manuali, diari e romanzi, identificabili da un bollino rosa che permetta immediatamente il riconoscimento dell’area di interesse specifica sulle tematiche di genere. L’obiettivo è quello di sensibilizzare la comunità su questi argomenti, promuovendo allo stesso tempo la cultura della differenza e della non violenza.

“Progetti come questi – afferma Patrizia Desole, presidente di Prospettiva Donna – vanno sostenuti e valorizzati, poiché permettono di sfruttare al meglio le potenzialità dei piccoli territori e promuovere le loro attività culturali, facendo riflettere la comunità su queste tematiche”.

Alla presentazione del centro studi, coordinata da Antonella Ligios della biblioteca di Buddusò, sono intervenuti l’assessora comunale ai servizi sociali Pinuccia Ferreri, la presidente e la psicoterapeuta di Prospettiva Donna, Patrizia Desole e Carla Concas, il docente dell’università di Sassari Cristiano Depalmas e lo psichiatra Amadeus Ehrhardt.

Durante la presentazione si è discusso di violenza di genere costruendo un parallelismo con la violenza ideologica e la figura della donna nella Germania nazista anche attraverso alcuni aspetti del pensiero di Etty Hillesum, morta nel campo di concentramento di Auschwitz nel 1943, alla quale è dedicata una mostra allestita nel museo archeologico di Olbia. In sala anche gli studenti dell’Itc Enrico Fermi di Buddusò.

“Siamo contenti di aver aderito a questo interessante e importante progetto per le finalità che porta avanti – commenta la bibliotecaria Antonella Ligios – Per la nostra biblioteca, che avrà così il suo centro studi, è un ottimo punto di partenza per contrastare la violenza in ogni sua forma”.

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